di Lino Manni
Ascoli: una città in maschera dove la gara dei gruppi mascherati entra nel vivo. Ma c’è un ma. Infatti c’è già un vincitore del concorso carnascialesco ascolano: la squadra di calcio dell’Ascoli perché quella vista a Perugia…fa ridere troppo.
I bianconeri si aggiudicano, con largo anticipo e senza ombra di dubbio, il premio “Tonino Fanfulla-Ancaria d’oro” che decreta la maschera che si è distinta per la migliore performance e interpretazione creativa.
Quella vista a Perugia è stata una partita dove sono state messe in evidenza tutte queste qualità. Una partita inguardabile, contro un avversario che farebbe fatica anche in serie D ma che, dopo tre sconfitte consecutive, trova la vittoria grazie all’Ascoli. Una partita dove ogni commento diventa impossibile, dove trovare qualcosa di giusto, di bello diventa utopia. Una partita dove il Perugia si è visto solo all’inizio (vantaggio su calcio di rigore) e oltre il novantesimo quando ha approfittato della disattenzione difensiva dei bianconeri ed ha segnato il secondo gol. Per il resto ha fatto tutto e niente l’Ascoli.
I bianconeri sono riusciti a pareggiare grazie alla “papera” del portiere Gemello. Poi hanno cercato il gol del raddoppio ma con poca lucidità e senza la giusta determinazione. Un Ascoli con numerose assenze, con una coppia centrale difensiva inedita (D’Amore-Piermarini), due esterni Marsura-Silipo troppo innamorati della palla.
Un Ascoli che tuttavia ci ha provato. Ma sono stati episodi sporadici, casuali, non certo azioni manovrate dettate da schemi di gioco. A centrocampo bene Odjer, così così Carpani promosso capitano, male Varone che annaspa per il campo e sembra stanco dopo soli dieci minuti.
Nonostante ciò spero in un lampo bianconero…ma il cielo è troppo sereno. Nel secondo tempo in pratica non ci sono tiri in porta. Mister Cudini in panchina sembra D’Artagnan ma il motto dei moschettieri “tutti per uno, uno per tutti” non si addice a Silipo che la palla non la passa e Corazza va su tutte le furie. Quando la paura fa novanta arriva la gloria per il Perugia e la beffa per l’Ascoli.
Il carnevale è finito: giù la maschera.