Ottavio Palladini
di Pier Paolo Flammini
Quattro vittorie e un pareggio in sette partite: questo è quello che manca per ottenere la promozione matematica in Serie C. Il tutto in sette partite, quindi con la possibilità di perderne anche due (l’equivalente di quelle perse in tutto il restante campionato, entrambe con l’Avezzano). Tredici punti, insomma: equivalenti anche a tre vittorie e quattro pareggi. Il tutto se il Teramo secondo in classifica indovinasse un filotto di sette vittorie consecutive (che sarebbero otto considerando l’1-0 di domenica, ottenuto quasi allo scadere, contro la Fermana).
Domenica mattina, invece, con otto giornate da giocare, la Samb doveva raggiungere quota 15: cinque vittorie (e tre sconfitte) o quattro vittorie e tre pareggi. Due punti in meno da totalizzare con una partita in meno da giocare: da 1,875 punti a partita fino a sabato a 1,857 nella situazione odierna. Questione di decimali con la matematica, ma, di fatto, una partita in meno da giocare in vista del traguardo.
Dopo l’ennesima grande partecipazione – a mezzo social – di stampo rossoblù a seguito del pareggio in extremis dell’Ancona, ragionare a freddo è sempre utile. E il bicchiere, dopo Ancona, resta mezzo pieno, anzi qualcosa in più: delle partite rimaste Ancona e Chieti, come grado di difficoltà, sono al di sotto della sola trasferta di Teramo. E i campionati si vincono anche con un punto di vantaggio, non con dieci: la Samb da Natale oscilla da +7 a +12.
La nostra impressione è che, a causa di infortuni (soprattutto) e di giocatori che stanno attraversando un periodo negativo di forma, la Samb abbia compiuto un passo importantissimo (poi si vedrà se decisivo) nella giornata della vittoria contro l’Isernia. Quel giorno il barometro rossoblù ha invertito la tendenza alla tempesta iniziata dall’infortunio di Eusepi nel finale contro il Fossombrone. Paolini e Tourè hanno apportato forze fresche e sono stati i migliori ad Ancona proprio insieme a Eusepi, perché hanno trovato definitivamente il ritmo partita. Eusepi si è dimostrato ancora fondamentale e il suo infortunio, patito in occasione dell’1-2, è stato lo spartiacque dell’incontro. Lo stesso Sbaffo, autore del gol vittoria contro l’Isernia, ad Ancona ha giocato la sua miglior partita con la maglia della Samb, per qualità di gioco nel primo tempo e per grande generosità nella ripresa (qualcuno critica il suo arrivo a San Benedetto da reduce di un infortunio, ma questo è un altro aspetto e si ragiona con gli uomini a disposizione adesso). Il 23 sarà squalificato Gennari ma tornerà Zini, a inizio aprile si spera nel recupero di Candellori. L’incognita, al momento, è rappresentata dalla situazione di Eusepi.
Con l’Isernia Palladini ha trovato l’equilibrio saltato dopo l’infortunio di Candellori, trovando in Tourè il giusto sostituto. Resta, ovviamente, la necessità di avere Eusepi altrimenti il castello (i quattro attaccanti in contemporanea) fa fatica.
PALLADINI? Ingenerose alcune critiche verso l’allenatore sambenedettese che fino a oggi ha dominato il campionato esattamente come l’ultimo sulla panchina rossoblù: nel 2015-16 alla ventisettesima giornata aveva 9 punti di vantaggio sul Matelica. Qualcuno critica il mancato cambio di Eusepi, infortunato, con Moretti. Ma la Samb nel secondo tempo stava soffrendo soprattutto a inizio ripresa, e il passaggio al 4-3-3 anziché l’iper-offensivo 4-2-3-1 era ovvio, scontato e, aggiungerei, in quel momento atteso. Non ha sortito effetti pratici per la flessione di entrambi gli esterni offensivi (e Moretti poi non ha invertito la tendenza), che di fatto hanno poi limitato il loro gioco come centrocampisti, tanto che la Samb, di fatto, era con 4-5-1. Ha ragione Ottavio: il 4-2-3-1 è il vestito di questa Samb, perché i centrocampisti di inserimento sono Paolini, che ieri giocava terzino, e Guadalupi, che nel 4-3-3 svolge la funzione di play maker basso. Sbaffo, generoso, è rimasto solo, Moretti non è riuscito a tenere palla, così la squadra è rimasta nella propria metà campo, concedendo, prima del gol di Martiniello, un solo tiro in porta, però, nella ripresa.
E veniamo a Fabbrini. Richiestissimo da tutti, non fosse perché in questo periodo di flessione sta giocando poco. Ma ricordiamo: infortunato nei due 0-0 con Fossombrone e Roma City, è entrato nei minuti finali con Castelfidardo e Avezzano, non ieri. Quando la Samb, ovviamente, vinceva 2-1. Fabbrini viene visto da Palladini come il giocatore da schierare quando la partita è inchiodata, non quando si è in vantaggio. Dalla sua, nel finale di Ancona, avrebbe portato forse possesso palla e qualche fallo a favore, ma il gioco che sarebbe stato richiesto era anche quello degli scatti in profondità e in contropiede e tanto agonismo in recupero. Qui lo vediamo un po’ meno efficace, in quel contesto. E’ un giocatore di classe cristallina che è bravo ad attrarre uomini su di sé e scaricare al compagno piazzato, ma anche, per queste caratteristiche, portato a facilitare le ripartenze degli avversari quando la squadra sale accompagnando il suo possesso palla. Rischioso, dai, in quella situazione.
Diverso magari il discorso del 5-3-2 finale. Ma lo diciamo col senno di poi. Alla luce anche del gol preso. Purtroppo la situazione precedente al doppio ingresso Chiatante-Baldassi per Sbaffo e Battista era, di fatto, un 4-5-1. Passando ai due attaccanti per posizioni centrali e perdendo due uomini di fronte ai terzini. Così sul cross di Bugaro per Martiniello, Tourè ha aiutato Paolini nella chiusura ma si era due contro due, in precedenza ci sarebbe stato anche Battista in quella zona. Dettagli, magari.
Fatto sta che il bicchiere a nostro parere resta mezzo o tutto pieno. San Benedetto vive con passione fuori dal normale ma dopo il malumore per una vittoria sfumata che avrebbe significato una pietra tombale sul campionato, la razionalità prenderà il sopravvento. Palladini ha concesso due giorni di pausa ai suoi, poi gli allenamenti riprenderanno da mercoledì a domenica. La pausa arriva al momento giusto per la Samb, ma non è che le altre se la passino meglio: il Chieti ha perso in casa col Sora senza tirare quasi in porta, L’Aquila in sei partire ha recuperato appena due punti alla Samb, il Teramo ha perso due delle ultime quattro partite e Pomante parla scaramanticamente di lotta per il secondo posto.
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