De Angelis: «Massi è la voce della gente, con lui alla Samb niente salti nel buio»

SERIE D - Il direttore sportivo parla del momento della squadra, del prosieguo del campionato, di Fabbrini, degli infortuni, del presidente, di Palladini, del futuro prossimo e (un po') di quello più lontano
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Stefano De Angelis

 

di Pier Paolo Flammini

 

«Ci proviamo, a vincere in tutti i campi, a volte ce la facciamo, ultimamente di meno ma quello che conta adesso la classifica, questo è quello che vogliamo noi, il presidente Massi e la gente. Al di là delle piccole polemiche ciò che conta sono le 1.200 persone venute sabato all’allenamento, le 6 mila che vengono sempre allo stadio. E il merito è tutto di Massi. Poi se riusciremo a vincere con il bel gioco tanto meglio».

 

Musica di Stefano De Angelis, ospite alla trasmissione Ritmo di Samb di Vera Tv: il direttore sportivo rossoblù è intervenuto dopo le tante polemiche sortite dal pareggio in extremis dell’Ancona di domenica scorsa. E la tifoseria, direttamente o indirettamente, ha già risposto: terminati in pochi minuti i circa 800 biglietti in prevendita per il settore di Curva Nord nella partita Samb-Chieti che si giocherà tra ben 11 giorni, facile prevedere oltre 7 mila spettatori. Ma è presto.

 

De Angelis che respinge alcune critiche sul calciomercato di gennaio: «Non ci siamo indeboliti, è andato via Lonardo e avevamo 6 punti di vantaggio sulla seconda, adesso ne abbiamo 9. Lonardo voleva andare via, è stato chiamato da una società di Serie A come l’Atalanta, era impossibile non portarla a termine, per la società era da concludere. Lonardo un anno fa nessuno sapeva neanche chi era. E al suo posto abbiamo preso Sbaffo, sapevamo che non era al meglio fisicamente come sappiamo che può dare tanto, poi fino a quel momento non avevamo avuto infortuni e prendere altra gente sarebbe stato complicato. Gli infortuni? Abbiamo un grande staff tecnico e atletico, ci sono state alcune ricadute ma serve anche un pizzico di fortuna, abbiamo purtroppo avuto due o tre giocatori tutti insieme».

 

Sulla pressione, nel bene o nel male, della piazza: «Normale che i tifosi vogliano vedere la propria squadra sempre al massimo, a San Benedetto la pressione della piazza c’è, si sente, soprattutto per quei ragazzi che qui sono alla prima esperienza importante e hanno voglia di arrivare all’obiettivo. Se sapessi perché abbiamo rallentato avrei la soluzione, certo fino a L’Aquila sembravamo una squadra di marziani, poi abbiamo rallentato anche se abbiamo sempre provato a vincere. Il calcio è fatto di episodi, può essere la mentalità, il braccino corto, vero che nel secondo tempo abbiamo giocato male ma ci hanno pareggiato al 92′, non è che ci hanno fatto tre o quattro gol».

 

Rispetto alla parole di Massi, De Angelis ha affermato: «Massi rappresenta il tifoso sambenedettese, poi lui ha il ruolo anche del presidente che fa sacrifici. La sua è la voce della gente, lui ha la voglia di regalare alla gente qualcosa di importante. L’obiettivo principale da quando ho incontrato il presidente è di riportare la Samb dove merita. Lui vorrebbe vedere il prima possibile raggiungere l’obiettivo, dopo le reazioni a caldo il lunedì e il martedì è un’altra persona. Ho parlato con lui in questi giorni, la squadra lo sa e sa che Massi ha una smisurata fiducia nella squadra, tutto ci deve dare la carica per affrontare fra dieci giorni il Chieti».

 

Uno degli argomenti più toccati dai tifosi è il poco impiego di Fabbrini: «E’ un giocatore forte come lo sono gli altri della rosa. Il mister fa delle scelte per il bene della Samb, se abbiamo nove punti in più significa che le scelte sono giuste ed è corretto che sia Palladini a prendere delle decisioni. Magari ad Ancona servivano caratteristiche diverse da Fabbrini secondo Palladini, poi se finiva 2-1 nessuno si poneva questo problema. Per me è un giocatore importante altrimenti non sarebbe qui. Ci tengo a dire che dal primo luglio in poi si è allenato seriamente, anche se ha giocato poco, è in gruppo sempre col sorriso. Qualcuno dice che lui si allena male ma questa è una cavolata, da lui mai una parola fuori posto. Il permesso di un giorno che ha chiesto la settimana scorsa non è un problema, lo ha chiesto al mister e a me per il compleanno della figlia, è la prima volta e non ci sono problemi».

 

De Angelis difende i giocatori subentrati al Del Conero: «Nel secondo tempo di Ancona l’atteggiamento della squadra era cambiato rispetto al primo tempo, per chi è subentrato non è stato facile», commenta, giustificando le prestazioni un po’ sotto tono dei vari D’Eramo, Moretti e Baldassi.

 

IL FUTURO Sulla conferma al 2027 De Angelis ironizza: «Sono disposto anche a strappare il contratto col presidente per evitare di parlare di questa cosa». Ma lo sguardo della tifoseria si sposta anche oltre il campionato contingente: «Pochi giocatori hanno l’accordo già per il prossimo campionato, questo è un momento in cui siamo concentrati col calcio giocato». Per sintetizzare: in caso di promozione in C Eusepi e Sbaffo resteranno, così come Kerjota, vincolato a restare nella Samb come extracomunitario, Candellori, e a questi si è aggiunto Orsini bloccato fino al 2027. E su Palladini? «Con il mister e il presidente ci vediamo tutti i giorni, ma non abbiamo mai parlato oltre la partita successiva. Girano voci che Palladini vuole aiutare il settore giovanile ma io lo vedo tutti i giorni e di questo non abbiamo mai parlato».

Sulla solidità societaria e e sugli obiettivi De Angelis non ha incertezze: «Un salto nel buio non ci potrà essere perché la società è di San Benedetto, seria, in un periodo in cui tutte le società sono possedute da holding e fondi. Adesso la cosa primaria è di portare questi colori dove meritano, ma la famiglia Massi non sarà impreparata, poi per la scelta dei direttori e dei calciatori si vedrà».



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