Circa la bretella arretrata della A14 da Porto Sant’Elpidio a Mosciano, Federico Vitali (imprenditore, già assessore poi presidente della Provincia di Ascoli Piceno e già presidente di Confindustria Marche, ha da dire più di qualcosa. E a riportare e diffondere le sue dichiarazioni è il Comitato Arretramento Ferrovia e A14.
«Perché non si vuole valutare questa proposta? Perché si dice subito no senza prenderla in considerazione, approfondirla, studiarla? Non colgo il motivo. Un domani dovremo renderne ragione però».
Dicendo questo racconta di un fatto sconosciuto ai più ma di cui c’è traccia in Regione. Nel 1988, la Commissione ministeriale per il Corridoio adriatico, di cui Vitali faceva parte in quanto a quel tempo ricopriva la carica di assessore provinciale, all’unanimità si era espressa per l’arretramento dell’autostrada A14.
«La stessa Regione Marche aveva recepito le conclusioni della Commissione. Poi, tutto fu messo a tacere, racconta Vitali, per le pressioni sviluppatesi sul Ministero. Ma, al di là di una decisione di cui non si volle tener conto, da quel giudizio – si legge nella nota del Comitato con, centrali, le parole di Vitali – emergevano alcuni dati: l’arretramento era considerato necessario per non deturpare ulteriormente la costa e per favorire un maggiore sviluppo dell’entroterra limitando una prevedibile emigrazione della popolazione dall’alta collina verso il mare. Non solo. Restando lì dove è stata concepita e realizzata la A14, si consegnava all’Adriatico i 15 km di sviluppo che invece potevano caratterizzare la terraferma. Ci sono studi infatti, chiarisce oggi Vitali, che indicano come un’autostrada con le sue uscite sviluppi nelle aree a destra e sinistra 15 km. di crescita economica. Così come è capitato per la famosa strada Quadrilatero. Una battaglia vinta, quella, sottolinea Vitali a quel tempo presidente di Confindustria Marche, e che ha portato sviluppo al Civitanovese, all’elpidiense ed anche alla parte umbra».
«Pensate a quale sviluppo – conclude – si potrebbe ottenere con la bretella arretrata e i caselli autostradali in fondo alle nostre valli, a partire da Campiglione e il suo nuovo ospedale». E l’impatto ambientale? «Minimo: il tracciato sarebbe realizzato gran parte in galleria».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati