Ascoli-Arezzo, Di Carlo: «Ho visto lo spirito di squadra, queste sono le vittorie che piacciono a me»

CALCIO - Il commento del tecnico bianconero dopo l'1-0 contro gli amaranto: «Da oggi in poi si guarda in avanti, questa squadra aveva bisogno di continuità, tutti i cambi di allenatori non hanno aiutato. Nel secondo tempo ci siamo alzati di dieci metri, da qui alla fine voglio una squadra che spinga e vada forte»
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di Salvatore Mastropietro

 

Riparte con una vittoria l’avventura di Domenico Di Carlo sulla panchina dell’Ascoli. L’1-0 contro l’Arezzo firmato Varone mette fine ad una striscia negativa di quattro sconfitte consecutive, che aveva fatto accendere più di qualche campanello d’allarme nell’ambiente.

 

Domenico Di Carlo (foto Ascoli Calcio)

Con il successo, si interrompe anche il silenzio stampa disposto nel post di Ascoli-Pineto. Queste le parole di Di Carlo: «Vorrei fare un ringraziamento a Cudini, perché la squadra sta bene anche se naturalmente le sconfitte avevano toccato il morale. Sono contento di essere stato richiamato, io credo in questa squadra e in questi uomini. Da oggi in poi guardiamo avanti, in questi due giorni c’era poco da provare, per questo ho lasciato lo stesso modulo. Volevo però un atteggiamento diverso, ho chiesto di fare una partita equilibrata e poi nella seconda frazione ci siamo alzati di dieci metri. Abbiamo meritato la vittoria, faccio i complimenti alla mia squadra».

 

Sulla necessità di mettere ordine: «Volevo un po’ più di tranquillità nel giocare, sia in fase offensiva sia in fase difensiva. Abbiamo fatto soltanto 45 minuti come piace a noi, ma almeno ho visto lo spirito di squadra. Avremmo potuto raddoppiare, anche se loro nel palleggio sono stati meglio di noi. Questa è una stagione difficile, i calciatori vanno in difficoltà con tutti i cambi di allenatore che ci sono stati. La cosa positiva è che io conoscevo già il gruppo, ci ho messo un giorno per capire, anche se stavolta mi sono ritrovato anche dei centrocampisti in più che avrei voluto dal 1° gennaio…».

 

Sulla scelta di Raffaelli tra i pali: «Sono arrivato da due giorni. Chiunque va in campo deve andare forte. Ho a disposizione due buoni portieri, Raffaelli ha fatto le sue parate. Oggi non si tratta di alternanza, metterò in campo sempre chi starà meglio».

 

Sui singoli: «Corazza? Oggi mi è piaciuto molto. Nella ripresa ha avuto tre occasioni, il gol arriverà e andiamo avanti con questo spirito. I nuovi arrivati? Mi sono affidato a quelli che hanno giocato sempre perché è difficile capire la condizione di chi non ha giocato ultimamente. Cambiando le caratteristiche tattiche siamo riusciti a trovare soluzioni, ad esempio mettendo Carpani a uomo su Guccione. A Varone non posso dire nulla, ci voleva un gol del genere. Adesso serve continuità a tutti quanti. Il prima possibile dobbiamo arrivare alla salvezza, bisogna stare sul pezzo e giocare su Ascoli come piace a me. Ci sono ancora sei partite: bisogna spingere e andare forte».

Cristian Bucchi in sala stampa

 

BUCCHI – «La partenza del secondo tempo è stata sbagliata da parte nostra, non doveva accadere. Nel primo tempo abbiamo fatto quello che dovevamo fare, comandando il gioco ma non siamo stati cinici. L’Ascoli è una squadra forte, ma in difficoltà. Dopo il 45′ avremmo dovuto mantenere gli stessi propositi, invece abbiamo subito gol al primo tiro, rischiando anche il secondo. Nel finale non siamo stati ludici nella ricerca degli episodi. L’atmosfera al Del Duca? E’ normale visto il momento della squadra, questo strada avrà tempo e modo per tornare ai fasti di un tempo».


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