Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del nostro lettore Ubaldo Falciani
È di circa una decina di giorni fa la pubblicazione un articolo sulle rue (leggilo qui), le piccole stradine caratteristiche del centro storico di Ascoli, che sono certamente parte integrante della storia della città e forte attrazione per i turisti (ne parlano anche illustri personaggi che, negli anni ed anche dall’estero, sono transitati nella nostra Ascoli).
Purtroppo, negli ultimi anni, pare che chi amministra questa città non la conosca o frequenti solo le piazze del Popolo e Arringo. È veramente triste che, oltre alle catastrofi di via delle Stelle (rrete a li mierghie) e di piazza San Tommaso (lu spiazze de Ventura), forse le più eclatanti di cui si parla, con le ingenti risorse (sbandierate tutti i giorni sulla stampa locale) di Pnrr, Pinqua, Rigenerazione eccetera eccetera, non si riesca a ridare decoro alle specificità del centro storico, a partire dalle rue, che addirittura vengono disastrate, boiaccando la pavimentazione in pietra di fiume e non dandogli le giuste pendenze, così che quando piove diventano dei laghi, non avendo neanche incanalato i discendenti delle acque piovane che continuano a sfociare sulla strada.
Ascoli era candidata a “Città della cultura” nel 2024, tutto il turismo cittadino e i cittadini che la visitano, sono ammaliati dalla straordinaria bellezza e dall’antica storia che si respira visitandola: è mai possibile che non si riesca a manutenerla con la dovuta delicatezza e la dovuta attenzione e sentir dire che «si sta costruendo la città del futuro»?
Nel cuore di Ascoli alla scoperta delle rue, le rughe del tempo
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