Omicidio Amir, Spazzafumo: «Troppi scienziati dell’opinione e genitori amici dei figli, boicottate i social pseudo-satirici»

SAN BENEDETTO - Lungo post del sindaco che aggiorna sulle indagini che hanno condotto a tre arresti: «Un italiano e un giovane di origine rumena di Giulianova e un ragazzo nato in Italia e residente a Grottammare». Poi un lungo sfogo su chi lo ha criticato assieme alle forze dell'ordine, sui danni all'economia cittadina, sulla gestione delle famiglie: «Io andrò via tra due anni, non sono un nullafacente, do lavoro a 30 persone regolarmente pagate»
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Antonio Spazzafumo e il luogo dove è avvenuto l’assassinio

 

Con un lungo post su Facebook il sindaco di San Benedetto Antonio Spazzafumo commenta la tragica morte di Amir Bhenkarbush (clicca qui), ucciso a coltellate all’alba di domenica 16 marzo sul lungomare di San Benedetto. E, oltre ad aggiornare sulle indagini in corso, il primo cittadino lancia alcune accuse al clima che si respira attorno alla tragica vicenda.

 

«I carabinieri di San Benedetto hanno arrestato tre persone per la rissa che ha portato alla morte di Amir Bhenkarbush, ucciso a coltellate. Tra gli arrestati ci sono un italiano e un giovane di origine romena, entrambi di Giulianova, amici della vittima. Il romeno è coimputato con Bhenkarbush in un processo per tentato omicidio risalente al 2023, attualmente in corso a Teramo. È stato arrestato anche un ragazzo nato in Italia e residente a Grottammare. Oltre al reato di rissa aggravata, contestato a tutti, la Procura di Ascoli Piceno ha formulato accuse di omicidio, tentato omicidio e lesioni, a vario titolo. Le indagini proseguono per ricostruire l’intero episodio e chiarire i ruoli di ciascuno. Sul caso stanno lavorando i carabinieri del nucleo radiomobile di San Benedetto e del nucleo investigativo di Ascoli che per ordine della magistratura ascolana hanno posto sotto sequestro il locale dove la lite è iniziata» scrive.

 

«Le indagini hanno fatto chiarezza e portato all’arresto dei responsabili in un tempo molto breve. A chi dice che polizia e carabinieri non si vedono in giro, voglio informare gli scienziati dell’opinione che i carabinieri sono stati i primi a soccorrere il tunisino che è deceduto due minuti prima che arrivasse l’ambulanza» continua, e da qui Spazzafumo lancia accuse rispetto a quanto letto e ascoltato nelle ultime ore.

«Ho letto e ascoltato insulti indescrivibili verso la mia persona e di inefficienze ed incapacità delle forze dell’ordine a cui va tutta la mia stima e solidarietà – scrive – Avevo subito detto che la questione non riguardava la movida molesta ma qualcosa di più serio ed imprevedibile. Voglio ricordare a tutti coloro che prontamente si sono affaccendati ad insultarmi, evidenziando giudizi di una superficialità incredibile che le mie considerazioni non erano dettate dal menefreghismo o dal fatto che non avessi visione della gravità, ma solamente dalla conoscenza delle cose. Non potendo parlare perché c erano delle indagini in corso ho cercato di far capire che l’imprevisto anche se grave non andava a minare la sicurezza cittadina. Parlare male della città, delle forze dell’ordine e del sindaco proietta San Benedetto in un una dimensione che porterà solo danno all’economia cittadina».

 

E ancora: «Per il sindaco non vi preoccupate fra due anni toglie il disturbo e tornerà a fare l’imprenditore a tempo pieno (alla faccia di chi dice che sono un nullafacente a questi signori voglio dire che do lavoro a 30 persone pagate regolarmente) ma non sparate sulla città e sulle forze dell’ordine. La città è il nostro vero capitale e le forze dell’ordine, anche se con un organico risicato, sono coloro che cercano di garantire la sicurezza».

 

«Da tre anni a questa parte tutti gli atti delinquenziali che si sono succeduti sono stati prontamente risolti garantendo alla giustizia i colpevoli così come successo oggi. Sulla mala movida, i genitori cominciassero a fare i genitori e non gli amici dei figli. Quando un ragazzo viene ricoverato in coma etilico e la famiglia chiamata alle 4 del mattino dice: ma perché ci avete chiamato, se la deve sbrigare da solo, allora il pensiero che mi viene in mente è che qualcosa sia andato storto, che i veri principi sono crollati e che la superficialità e l’ignoranza hanno preso il sopravvento. La cosa che mi consola di più è che oggi ho avuto la solidarietà del mondo giuridico, dei sindaci e di tantissimi cittadini. A tutti chiedo solo una cosa, amate San Benedetto e boicottate tutte quelle persone e quei profili social pseudo satirici che invece la infangano. La nostra è una bellissima città che tanti ci invidiano valorizziamola e diamo lustro a tutte le nostre preziosissime risorse. Vi abbraccio tutti»  conclude il lungo sfogo.


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