Padre Pierluigi: «Emozionante tornare al Del Duca, l’augurio? Che resti Di Carlo”

ASCOLI - Le parole del sacerdote diventato star del web tra i tifosi bianconeri. La sua felicità del ritorno alla vittoria e l'augurio di non stravolgere la squadra
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Padre Pierluigi e i suoi parrocchiani

 

 

di Edoardo Ciriaci

 

La storia di padre Pier Luigi, il suo amore e quello dei parrocchiani della comunità di San Sisto, in provincia di Pesaro-Urbino, per l’Ascoli Calcio ha completamente catturato il web. Da giorni ormai se ne parla, e c’è addirittura chi pensa che il ritorno ai 3 punti, nella partita con l’Arezzo di sabato 15 marzo, sia merito loro.

 

Padre Pierluigi, accompagnato da 75 sostenitori del Picchio nonché parrocchiani di San Sisto, ha percorso 250 chilometri per concedersi, prima un tour di Ascoli prima poi la partita dei bianconeri (leggi qui). 

 

Padre, lei è la star del momento.

«Sono semplicemente un tifoso innamorato. Per noi è stata una bellissima gita, impegnativa perché richiede ben tre ore di autobus ma per l’Ascoli lo abbiamo fatto volentieri. E siamo felici soprattutto di aver assistito ad una bella vittoria!» 

Padre Pierluigi e Antonella Regnicoli

 

Ci sono tifosi che sui social chiedono abbonamenti gratis per lei

«Il merito è solo della squadra. Ringrazio tutti. Gli ultras per l’accoglienza, la società per la disponibilità e Antonella Regnicoli che è stata come una mamma per noi. Io sinceramente non credo che riuscirò a tornare allo stadio quest’anno». 

 

Neanche in caso di playoff?

«Purtroppo non credo che ci qualificheremo. Deve vincerne 6 di fila, ma ne vale la pena poi?»

la visita alla statua di Rozzi

 

 

Ci racconti della giornata trascorsa ad Ascoli, sabato scorso.

«La mattina abbiamo fatto un giro in città con una guida che ci ha raccontato Piazza Arringo, Piazza del Popolo, il Chiostro Maggiore di San Francesco e la statua di Costantino Rozzi. Bellissima. Poi siamo andati tutti a pranzo. Se avessimo avuto più tempo sarebbe stato ancora meglio, ma avevamo tanta voglia di guardare la partita». 

 

Che atmosfera ha trovato?

«Bellissima. Il Del Duca è sempre uno stadio che emoziona, come i suoi tifosi. Anche se tutti sappiamo che non stiamo vivendo un momento facile. Ma devo dire che rispetto a quello che mi aspettavo il clima era più disteso… magari anche grazie alla nostra presenza – afferma padre Pierluigi, in tono scherzosoScherzi a parte, per l’ascolano l’importante è vincere». 

 

Ed è stato fatto. Come ha visto la squadra?

«Nel primo tempo forse un po’ impaurita, come con la Ternana e il Pineto. Si capisce che non è tranquilla. Ma nella ripresa è stata tutta un’altra partita. Voglio complimentarmi con Raffaelli, è giovane ma si è comportato molto bene, soprattutto nelle uscite. In pullman al ritorno scherzavamo dicendo che l’Ascoli potrebbe avere una squadra di soli ascolani».

Padre Pierluigi a pranzo con i tifosi

 

Il sogno di molti…

«Sarebbe bellissimo. E, a proposito di ragazzini, mi sarebbe piaciuto vedere Bando, ma è stato saggio mister Di Carlo a non cambiare le cose come ha spiegato in conferenza». 

 

Lasciamoci con un augurio per questo finale di stagione.

«Che rimanga Di Carlo. E che dall’ossatura di questa squadra si programmi l’inizio del prossimo campionato. Ci vuole almeno un anno per ambientarsi a questa categoria, soprattutto per noi che non eravamo più abituati». 

 

Adesso sta a noi venire a San Sisto.

«Quando volete, anche se siamo sperduti in mezzo alle montagne – dice il religioso, sorridendo – godetevi intanto queste ultime partite e la cosa importante è non smettere di coltivare la passione per una squadra e una città meravigliosa». 


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