di Luca Capponi
Partono, si fermano, ripartono, e poi si rifermano. Novità degli ultimi giorni: sono ripartiti. Di questo passo, però, si faceva prima a costruire un space shuttle ed utilizzarlo come bus navetta per chi si trova a transitare da queste parti.
Siamo lungo la strada Salaria, la strada che unisce il Piceno con il Lazio e la capitale Roma, utilizzatissima da sempre, soprattutto da chi vive nell’entroterra. Anche dopo che anni di poca attenzione e gli effetti devastanti sisma hanno messo in evidenza la criticità di un collegamento per molti tratti scomodo e obsoleto.
Dunque, dopo il terremoto sono partiti, grazie a circa 300 milioni stanziati dal Ministero, una serie di interventi a raggiera lungo il percorso, adeguamenti per ponti, viadotti e gallerie che stanno ovviamente interessando anche il territorio della provincia di Ascoli, in special modo quello compreso tra Arquata del Tronto ed Acquasanta Terme.
E proprio dal tratto acquasantano arrivano lamentele e polemiche. Qui, i lavori di ripristino e miglioramento del viadotto posto nella parte ovest del paese sono stati consegnati, come da cartello, all’inizio del giugno del 2021. I tempi di ultimazione indicati sullo stesso cartello parlano di 467 giorni: in pratica, un anno e cento giorni. Che nel frattempo, però, sono quadruplicati. Un’eternità che, oltre al restringimento di carreggiata, sta provocando disagi alla circolazione (c’è un semaforo e si viaggia a senso alternato), soprattutto per chi utilizza la Salaria quotidianamente per motivi di lavoro e non solo.
Facile immaginare le reazioni dell’utenza, quindi, che spaziano dalla rabbia all’indignazione. A farsene portavoce, anche il sindaco di Acquasanta Sante Stangoni, la cui comunità è direttamente toccata dal problema.
«È diventata una cosa ridicola, trovo incredibile avere ancora un cantiere che non funziona, ho sollecitato tutti e sinceramente ho perso la pazienza – attacca -. Mi dicono che non hanno potuto lavorare per le temperature fredde e perché d’inverno piove, ma durante l’invernata ho visto solo dieci giorni sotto lo zero e pochissime piogge. Non credo, tra l’altro, che le piogge non possano esserci anche nei mesi primaverili».
«Dopo questo nuovo start ai lavori – conclude Stangoni – mi auguro che finiscano almeno per giugno, se così non sarà mi metto davanti alla Salaria e li faccio chiudere io i lavori».
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