Giubileo, “Alle radici della finanza civile”: a Valledacqua la prima Porta di Speranza  

ACQUASANTA - Al centro dell’appuntamento il tema dell’economia solidale. Presenti, oltre al vescovo Palmieri, Sante Stangoni e Sante Capanna, sindaci  di Acquasanta Terme e Montegallo, Sandro Donati, presidente della Banca del Piceno, Vito Verdecchia, direttore generale della Banca di Ripatransone e del Fermano e i presidenti delle fondazioni e di numerose associazioni del territorio, tra cui la Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte e Antiusura Monsignor Traini 
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Il Monte Frumentario che ha ancora l’antico palazzo del Cinquecento di Paggese, frazione di Acquasanta

 

Si è aperta mercoledì 19 marzo, nel monastero di Valledacqua di Acquasanta Terme, la prima Porta di Speranza che le due Diocesi del Piceno hanno voluto spalancare in questo Anno Giubilare dedicato proprio a questa preziosa virtù teologale.

Al centro dell’appuntamento, che è durato l’intera giornata, il tema dell’economia solidale: “Alle radici della finanza civile. Seicento anni dalla nascita del Beato Marco da Montegallo. Dai Monti Frumentari al microcredito”.

Al mattino, sono stati presentati gli esiti della ricerca storica in corso condotta dall’economista Luigino Bruni e lanciata sulle pagine del quotidiano “Avvenire“, sui Monti Frumentari e sulla loro esistenza capillare nelle comunità soprattutto del Centro e del Sud Italia.
Nel pomeriggio sono stati trattati temi di grande attualità come l’inclusione sociale e finanziaria attraverso il microcredito, una nuova imprenditorialità che crei posti di lavoro, l’educazione finanziaria per una gestione più consapevole delle risorse, il contrasto all’usura e all’indebitamento delle famiglie, le iniziative della CEI e di Caritas.

Presenti, oltre a monsignor Gianpiero Palmieri, vicepresidente della Cei e vescovo delle Diocesi del Piceno, anche Sante Stangoni e Sante Capanna, sindaci rispettivamente di Acquasanta Terme e Montegallo, Sandro Donati, presidente della Banca del Piceno, Vito Verdecchia, direttore generale della Banca di Ripatransone e del Fermano, oltre ai presidenti delle fondazioni e di numerose associazioni del territorio.

Tra queste anche gli organismi che hanno organizzato con le diocesi e le rispettive Caritas ovvero la Fondazione Antiusura Monsignor Traini e la Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte che hanno sostenuto l’iniziativa ed aiutato nell’organizzazione. Tanti anche i dirigenti e volontari di enti del Terzo Settore direttamente o indirettamente coinvolti nella cura dei poveri e dei fragili.

Anche il luogo scelto è molto significativo: la cittadina di Acquasanta Terme, infatti, ospita, nella frazione di Paggese, un Monte Frumentario che ha ancora l’antico palazzo del Cinquecento e che è stato visitato dai relatori e dai partecipanti al convegno.

I Monti Frumentari sono istituzioni di credito solidale nate per sostenere le comunità agricole attraverso prestiti di sementi e cereali. Fondati dai francescani sulla fine del Quattrocento, diffusi poi dai Cappuccini e rilanciati nel Settecento dall’azione pastorale di Papa Orsini (Benedetto XIII), sono oggi considerati da tutti gli studiosi e dagli economisti una istituzione di credito ante litteram.

 

Numerosi i temi affrontati: l’importanza di fare educazione finanziaria anche agli operatori di carità che sono punti di riferimento sul territorio (es. assistenti sociali o volontari); la necessità di distinguere tra le situazioni di povertà provvisoria, che possono quindi essere superate attraverso il microcredito, e le situazioni di povertà non transitoria, che invece necessitano di essere sostenute con aiuti diversi; la crescita esponenziale dei casi di azzardopatia, che riguarda persone di diverse fasce di età; l’importanza per tutti, in particolare per la Chiesa, di non accettare denaro che sia per qualche motivo “contaminato”, ovvero che provenga da filantropi che svolgono attività poco etiche.

 

Molto soddisfatto Giorgio Rocchi, direttore di Caritas diocesana Ascoli Piceno, il quale ha dichiarato: «È stata una Porta di Speranza vera. Per restare tale, tutti noi siamo chiamati a fare una grande immersione nella realtà e a non proporre soluzioni standardizzate a chi si rivolge a noi. Ce lo consegna la storia, mi verrebbe da dire, con i Monti Frumentari, “fantasia” operatrice di bene del Beato Marco da Montegallo. Ce lo impongono le difficoltà finanziarie, le fragilità, i bisogni di oggi. La speranza ha bisogno di relazioni vivificanti e di fare di ogni incontro, nella creatività della carità, un’occasione per abbracciare i fratelli e le sorelle che sono in difficoltà, per ascoltarli, incoraggiarli, dar loro fiducia e sostenerli concretamente fino a farli rialzare in piedi e a farli camminare in autonomia personale. Così come abbiamo preparato insieme a diverse realtà l’evento, ora deve tutto proseguire nella logica di rete e nel coinvolgimento della comunità. Solo così saremo davvero segni di speranza nelle nostre comunità. Aperta la Porta di Speranza, ora questa resta aperta per tutti».

 

Organizzato inoltre in collaborazione con Federcasse, Polo Lionello Bonfanti e Università Cattolica del Sacro Cuore, l’evento si è svolto nel giorno del sesto centenario della nascita del Beato Marco da Montegallo, frate francescano del XV secolo, il quale – come ha ricordato monsignor Gianpiero Palmieri durante il momento di preghiera in abbazia che ha aperto la giornata – in un’epoca di grandi navigazioni e fermenti religiosi, si distinse per la sua lotta contro le discordie civili e l’usura, fondando i Monti di Pietà, istituti di prestito gratuito che sovvertirono l’oppressivo sistema usurario dell’epoca.

 

Oltre all’economista Luigino Bruni e preceduti da un intervento della dottoressa Maria Gaglione, amministratrice del Polo Bonfanti e coordinatrice della ricerca sui Monti Frumentari, quattro sono stati i relatori che, moderati dalla professoressa Beatrice Cerrino della Scuola di Economia Civile, hanno raccontato la storia dei Monti Frumentari ed illustrato la ricerca storica che ha visto i Comuni del Piceno protagonisti: Sergio Gatti, direttore di Federcasse (Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo – Casse Rurali ed Artigiane); Paola Avallone, dottoressa di ricerca in Storia Economica e dirigente di ricerca del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) presso l’Istituto di Storia dell’Europa Mediterranea (ISEM); Domenico Rossignoli, economista all’Università Cattolica del Sacro Cuore e ricercatore presso la Facoltà di Scienze Politiche e Sociali per il settore disciplinare di Politica Economica; Giulia Gioeli, ricercatrice dell’Istituto Italiano per gli Studi Storici.

Nel pomeriggio si è dato spazio ad esperienze ed iniziative concrete, promosse da istituzioni dei nostri tempi impegnate nel favorire l’inclusione sociale e finanziaria. Quattro i relatori moderatore il professor Bruni: Caterina Lucarelli, docente UNIVPM; Giampietro Pizzo, presidente Associazione RITMI; Luciano Gualzetti, presidente Consulta Nazionale Antiusura; don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana.


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