Campagna “riciclo cellulari”, al “Fermi” l’unico punto raccolta del Piceno

ASCOLI - L'istituto aderisce all'iniziativa pro ambiente promossa a livello mondiale. Vecchi telefoni, smartphone e tablet rotti o non più in uso possono essere consegnati nella sede di via della Repubblica
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La Campagna per il riciclo dei cellulari in disuso è un’iniziativa promossa dall’Istituto Jane Goodall (JGI) a livello mondiale,  in Italia è stata lanciata nel 2017.

I ragazzi del “Fermi” impegnati per l’ambiente

 

Il punto di raccolta dell’Itt “Fermi” è l’unico in tutta la provincia di Ascoli Piceno. L’iniziativa, promossa dalle professoresse Elisabetta Nepi e Luana Milani, mira a promuovere una cultura del riuso, del riciclo e del corretto smaltimento dei cellulari non più utilizzati, e a sensibilizzare gli studenti su come tali sforzi possano  promuovere cambiamenti negli atteggiamenti e nei comportamenti, contribuendo al mantenimento e al miglioramento dell’ambiente.

 

La campagna permette altresì ai docenti di approfondire con gli studenti le conoscenze sui materiali utilizzati nei telefoni cellulari ponendo l’attenzione sui metalli preziosi e sull’impatto che presenta la loro estrazione e il loro smaltimento.

 

Quale destino avranno i device raccolti? Un’azienda partner del Jane Goodall Institute, certificata per quanto riguarda la cancellazione definitiva dei dati personali (detta anche Data Wiping) dagli apparecchi prima di ogni altra azione, si occupa del recupero e del riciclo dei cellulari donati, selezionando i dispositivi in base alla loro riciclabilità: riqualifica i pezzi utilizzabili, riparando, estrae i componenti utili, avvia al regolare smaltimento a norma di legge solo il materiale di scarto, non più utilizzabile.

 

Infine l’azienda partner effettua donazioni  dedicate alle spese per l’istruzione e la formazione dei bambini e dei ragazzi della Casa dei Bambini Sanganigwa, l’orfanotrofio sostenuto dal Jgi Italia, che si trova in Tanzania a pochi chilometri dal Parco Nazionale di Gombe dove Jane Goodall avviò i suoi studi sugli scimpanzé nel 1960, perché l’educazione è il motore del cambiamento.


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