Censimento del commercio in centro, il sindaco: «Nel 2024 più aperture che chiusure»

ASCOLI - L'Arengo ha presentato una serie di numeri e di proposte riguardanti il cuore cittadino. Fioravanti: «Il dato è incoraggiante e in controtendenza rispetto ad altre località». Tra gli operatori presenti, il commercio resta la categoria prevalente con 187 attività (pari al 43%), seguito dalla ristorazione con 124 attività (30%) e poi da 42 esercizi alimentari (10%) e da 42 servizi per la persona, per finire con 31 attività artigianali e professionali (pari al 7%)
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di Filippo Ferretti

 

L’Arengo si attiva per rilanciare la città attraverso la presenza del commercio del centro storico. Per questo motivo, il sindaco Marco Fioravanti, affiancato da coloro che operano nell’amministrazione a beneficio della vita mercantile della città, in primis l’assessore Laura Trontini e la responsabile dell’ufficio commercio Cinzia Mascetti, ha presentato la fotografia delle attività presenti nella parte più antica della città, quella che rientra nella zona compresa fuori dai ponti cittadini, arrivando ad ovest sino alla Porta Romana.

Trontini, Fioravanti, Mascetti e Pantaloni

 

Il sindaco ha presentato alla stampa e agli stessi negozianti il censimento riguardante tutte le attività del cuore di Ascoli, avanzando iniziative per agevolare la situazione economico-commerciale. «Innanzitutto è bene sottolineare che, rispetto all’anno precedente, nel 2024 ci sono nove attività in più, vale a dire che la differenza tra chiusure ed aperture è di nove unità», ha esordito Fioravanti, smentendo la gravità del numero di chiusure dei negozi, visto che dai dati provenienti dalla Camera di Commercio, su due attività che chiudono ne aprono tre.

 

«Vogliamo che il centro sia il cuore pulsante della città: è necessario fare il punto sullo stato di salute delle attività e a valutare possibili azioni dal punto di vista amministrativo», ha spiegato il primo cittadino ieri di fronte a numerosi commercianti ascolani, certo che il censimento rappresenti uno strumento importante per avere dati e informazioni necessari in merito.

 

«Il dato che nel 2024 il saldo sia positivo rispetto al 2023 è incoraggiante e in controtendenza rispetto ad altre località», ha sottolineato il sindaco, ufficializzando che nell’ultimo anno, tra gli operatori presenti in centro, il commercio resta la categoria prevalente con 187 attività (pari al 43%), seguito dalla ristorazione con 124 attività (30%) e poi da 42 esercizi alimentari (10%) e da 42 servizi per la persona, per finire con 31 attività artigianali e professionali (pari al 7%).

 

Fioravanti ha avanzato una serie di possibili proposte per aiutare il settore, a partire da finanziamenti erogati a coloro che aprono negozi in centro e l’ipotesi di costruire nuovi parcheggi, come quelli preventivati al “Colucci” e all’ex Distretto Militare, oltre all’idea sempre più concreta di costruire un piano ulteriore a Torricella.

 

«È in atto un grande lavoro per avere una visuale di insieme e poter migliorare l’attrattiva», ha proseguito l’assessore al commercio, Laura Trontini, avvertendo che nel numero complessivo dai dati presentati  sono stati inseriti anche quelli circa le strutture ricettive, le agenzie di viaggio e le agenzie immobiliari.

 

«Per quanto riguarda le strutture ricettive il centro resta la zona preferita: delle 110 strutture presenti in città, infatti, 49 si trovano nel perimetro del centro storico», ha dichiarato l’assessore al bilancio Francesca Pantaloni al termine della conferenza, incontro che ha visto infine intervenire anche i commercianti presenti, molti dei quali aderenti all’associazione Wap.

 

Gli operatori hanno presentato ai rappresentanti dell’Arengo le problematiche maggiori di cui sarebbe affetto il comparto ascolano in questo momento, come la mancanza di parcheggi per i clienti e la scarsa qualità che spesso accompagna le nuove attività, oltre a chiedere al sindaco di evitare  il trasferimento del mercato ambulante a Porta Maggiore e l’attivazione dei varchi, allo scopo di non rendere il centro storico ancora meno frequentato.


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