L’avvocato Gabriella Guida, Giuseppe Ricci e l’avvocato Vincenzo Di Michele e un ombrellone chiuso
L’avvocato foggiano Vincenzo Di Michele ne è certo: «La Direttiva Bolkestein non può essere applicata alle concessioni demaniali marittime esistenti prima del 28 dicembre 2009», data di recepimento della stessa dal Parlamento italiano. E proprio fra pochi giorni, il 9 aprile 2025, la Corte Costituzionale ha fissato l’udienza pubblica sulla determinazione dell’indennizzo aziendale in merito a un contenzioso tra la Regione Toscana e la Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Di Michele nei mesi scorsi ha anche ottenuto dal Giudice di Pace di Rimini il rinvio pregiudiziale di alcune richieste, presentate con ricorso da alcuni concessionari demaniali di Rimini, alla Corte di Giustizia Europea, massimo organo amministrativo continentale e deputato a chiarire la corretta applicazione delle direttive europee rispetto agli ordinamenti nazionali.
L’avvocato foggiano è anche noto per aver vinto, insieme ad altri colleghi, un ricorso proprio alla Corte di Giustizia Europea che nel 2014 costrinse il Governo italiano a stabilizzare circa 100 mila docenti precari nel mondo della scuola. Stavolta Di Michele ha presentato un articolato ricorso che si sviluppa in quattro richieste presentate ai giudici della Corte: uno riguarda appunto l’esclusione della Direttiva per le concessioni ante-2010, che erano state sviluppate in un altro contesto giuridico con investimenti garantiti dalle leggi dello Stato. Altri temi del ricorso sono l’esclusione delle concessioni balneari dalla Bolkestein in quanto concessioni di beni e non di servizi (settore, quest’ultimo, disciplinato dalla Direttiva), l’esclusione dell’intero settore delle piccole imprese turistiche dalla Bolkestein.
In realtà, ha già scritto lo stesso Di Michele, «ci sono già sentenze della Corte di Giustizia Europea, come quella Siib, che conferma come la Direttiva Bolkestein non è stata mai applicabile alle concessioni demaniali marittime essendo concessioni di beni, e quella del luglio 2024 che conferma come le concessioni demaniali precedenti al 2010 non sono assoggettabili alla stessa». Un passaggio ripreso di recente dalla sentenza del Tar Toscana (clicca qui).
In questi giorni, tuttavia, il Ministro per le Infrastrutture Matteo Salvini sta coordinando un tavolo tecnico per la definizione degli indennizzi da assegnare al concessionario uscente nel caso di una gara di assegnazione della concessione demaniale, pagati dal subentrante. Il tutto per giungere a un decreto entro fine marzo che consenta l’esecuzione delle gare. Anche se dalla Commissione Europea trapelano rumors di contrarietà a qualsiasi indennizzo (il subentrante non dovrebbe elargire nulla al precedente concessionario).
Insomma, tanta è la confusione davanti ai mari italiani, ma nei prossimi 15 giorni dovrebbe essere scritta definitivamente una pagina importante, chissà se risolutiva.
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