La partita dal divano: Ascoli, scialbo il pareggio, gustoso il punto

SERIE C - Il pari interno con la Vis Pesaro accontenta comunque i bianconeri. Si poteva segnare ma il pericolo di prenderlo è sempre dietro l’angolo. Ora si deve cogliere l'occasione nelle restanti quattro partite
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di Lino Manni 

 

Un altro punticino verso l’agognata salvezza. Contro la Vis Pesaro un pareggio accettabile, anche se all’inizio non ho condiviso le scelte dell’allenatore. Entrare in campo senza una punta centrale di riferimento, capace di far salire la squadra, mi è sembrato una rinuncia a cercare di vincere la partita.

Vujadin Boskov

 

Mi è subito tornato in mente il grande Vujadin Boskov, allenatore dei bianconeri dal 1984 fino al 1986, quando nella stessa situazione mise il centravanti della primavera. Qualcuno dirà che era un altro calcio con un parco giocatori più ristretto. Sarà ma non ci credo. Oggi ci si concentra di più sulla tattica e come fermare l’avversario. Sta di fatto che per una buona mezzora si è vista solo la dinamicità della Vis. Loro andavano a 100 all’ora; l’Ascoli non superava i limiti di velocità imposti in via delle Zeppelle.

La Curva bianconera

 

Nonostante tutto, però, i bianconeri hanno contenuto senza affanni i vissini. Il giovane portiere Raffaeli si è ricavato un pomeriggio da incorniciare senza sbagliare un intervento. Poi l’infortunio di D’Uffizi, che aveva il compito di insidiare la difesa avversaria, ha rimesso in campo una formazione…più logica. Un primo tempo noioso con il solo acuto di Marsura. Nella ripresa è un Ascoli diverso: deciso, volenteroso. Le tre bombe carta lanciate dalla curva probabilmente hanno scosso gli undici in campo.

 

La buona volontà e la voglia non mancano alla squadra anche se la troppa frenesia porta spesso a sbagliare. I bianconeri rischiano di prendere gol ma Raffaeli ha abbassato la saracinesca. Capitan Varone ha l’occasionissima, tipo quella con l’Arezzo, ma stavolta sbaglia il tiro e non segna. Negli ultimi dieci minuti, con i vari cambi effettuati da mister Di Carlo, è un Ascoli a trazione anteriore. Si potrebbe segnare ma il pericolo di prenderlo è sempre dietro l’angolo. Allora è meglio accontentarsi e portare a casa il punto. Restano da giocare 4 partite, 2 in trasferta (Gubbio e Sestri Levante) e 2 in casa (Torres e Legnago): se non ridanno i punti alla Lucchese basta poco per salvarsi.


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