L’articolo che segue è un Pesce d’Aprile
di Doriano Cambitelli
Gli strascichi del Consiglio Comunale di sabato 29 marzo, all’apparenza tutt’altro che infuocato, hanno però condotto a conseguenze inaspettate e dirompenti. Sia per l’Amministrazione Spazzafumo che per la città di San Benedetto. La variante approvata per aumentare i volumi realizzati all’interno dell’area dell’ex Ballarin hanno mandato su tutte le furie l’architetto progettista Guido Canali, che, attraverso una Pec inviata al protocollo del Comune di San Benedetto già entro le ore 10 di lunedì scorso ha comunicato ufficialmente di ritirare la propria firma dalla progettazione per riqualificare l’ex stadio della Samb.
Non è chiaro se Canali abbia rinunciato anche agli onorari spettanti per il lavoro fin qui svolto: abbiamo cercato di contattarlo ma da Modena, dove si trova lo studio dell’archistar, non vengono rilasciate dichiarazioni. Ma come in una spy story sulla questione si intrecciano notevoli risvolti: Canali, si sa, era stato voluto come consulente progettista al tempo in cui l’assessore all’Urbanistica era il dimissionato Bruno Gabrielli. Dunque in un colpo solo, dopo il ritiro delle deleghe dell’esperto esponente politico, Spazzafumo si è ritrovato anche senza l’apporto di colui che aveva inizialmente presentato il progetto, sottoposto a numerose rettifiche prima per la mancanza dei fondi sufficienti (e qui si disse che si sarebbe proseguito a stralci di anno in anno), poi per la variazione volumetrica.
Qui però sarebbe saltato tutto: Canali non sarebbe disposto a mettere la propria faccia su quanto deciso sabato scorso perché non riconosce nel progetto finale il riconoscimento della propria professionalità.
Non tutto il male vien per nuocere e così sta emergendo una verità inconfessata: dietro al ritiro della firma di Canali ci sarebbero anche accordi in fase di definizione tra l’Amministrazione Comunale e alcune aziende di costruzione le quali, in cambio della realizzazione di cinque palazzine nella parte sud dell’area esborserebbero quanto necessario al completamento del parco, al museo della Samb e alla modifica della viabilità con i lavori per le fognature in modo da eliminare definitivamente il problema degli allagamenti in quella zona.
Inoltre l’esborso privato servirebbe anche per completare il giardino multisensoriale che consentirebbe di raccogliere i fondi della Fondazione Carisap (450 mila euro circa) come contributo per un progetto partecipato e destinato alle necessità del quartiere e della città tutta.
Presto ulteriori aggiornamenti.
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