La partita dal divano: da Gubbio si torna a casa con il “dubbio” ma con un altro punto per la salvezza

SERIE C - Una partita a basso ritmo dove nella prima mezzora non è successo in pratica niente, I tifosi del Picchio presenti allo stadio sono storditi dal sole ma non certo dal gioco
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di Lino Manni

Brutta partita, bel punto: ormai ci ho fatto l’abitudine. Speravo qualcosa in più con il Gubbio, modesto avversario, ma si è bello che visto: l’Ascoli più di questo non è. Al primo caldo stagionale i bianconeri si sciolgono. Si era pensato a ricorrere al “cooling break”, ovvero all’interruzione momentanea della partita per consentire ai calciatori di reidratarsi, ma visto il ritmo in campo non c’è n’è stato bisogno.

Una partita, quella di ieri 5 aprile, a basso ritmo dove nella prima mezzora non è successo in pratica niente. Inutili le urla di un tifoso eugubino dalla tribuna: “Sveglia!”. Una partita nata stanca, senza ritmo ed è sacrilego parlare di…geometrie di gioco.

I tifosi del Picchio presenti allo stadio sono storditi dal sole ma non certo dal gioco dell’Ascoli. Sul finire del primo tempo l’ascolano Ciabuschi si lancia, con animo e cuore, su un cross dell’altro ascolano Carpani ma la deviazione è maldestra e finisce fuori. Mister Di Carlo in panchina a maniche corte allarga le braccia sconsolato. “Andamento lento questa melodia…” canta il batterista, cantautore, percussionista e band leader napoletano Tullio De Piscopo. Una melodia che si addice all’Ascoli attuale. Si va al riposo.

 

Nella ripresa le cose non cambiano. Il Gubbio continua il suo gioco fatto di passaggi visionari. L’Ascoli è più intraprendente e ci prova a pungere. Ciabuschi è l’addetto alle “spizzate”, Carpani alle incursioni, Marsura difficile da marcare con la palla tra i piedi. I bianconeri un gol lo realizzano ma viene, incredibilmente, annullato. Non so cosa abbia visto l’arbitro ma resta un giallo in una partita grigia.

Entrano gli esperti dai “piedi buoni” Tremolada e Corazza ma non cambia nulla. Il brivido finale è il palo dei rossoblù locali: questione di centimetri ma sarebbe stata una beffa per i bianconeri. Ora alla matematica salvezza mancano… tre centimetri come le partite da giocare. La febbre al momento è a 39 (punti) ma salirà. E’ quello che spero.



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