di Luca Capponi
La recente chiusura del tratto di superstrada tra Rosara e Ascoli est ha riportato nuovamente all’attenzione le condizioni penose in cui versa il fondo stradale di via Napoli. Durante la chiusura, infatti, gran parte del traffico si è per forza di cose riversato (anche) su quella che è una delle principali arterie cittadine. Peccato, però, che per percorrerla, ad oggi, l’assetto più adatto non è quello di una semplice utilitaria ma quello di un auto da…rally.
Segnalazioni e articoli non si contano. Su queste pagine, ad esempio, l’ultimo servizio risale allo scorso dicembre (qui il link e le foto) ma nel frattempo nulla è cambiato, sono solo aumentati i disagi, quello sì.
Eppure in ambo le direzioni, l’ammaloramento è evidente: avvallamenti, rigonfiamenti e problemi persino per marciapiedi e parcheggi, alcuni inutilizzabili, in gran parte dovuti alle radici degli alberi che in alcuni casi hanno spaccato la strada. Insomma, percorrere via Napoli è divenuto un esercizio in bilico tra la gimkana e l’offroad, una disciplina sportiva che presuppone destrezza, abilità e soprattutto macchine con assetto alto e sospensioni ben resistenti.
E pensare che, qui, a breve verrà installato un dissuasore di velocità all’incrocio con via Sgariglia. Eppure, a ben rifletterci, i dissuasori ci sono già, e del tutto “naturali”. Per non riportare danni alle auto, in alternativa alla gimkana, si deve infatti procedere ad una velocità di crociera stimabile tra i 10 e i 20 chilometri orari a causa delle “insidie” dovute, ovviamente, alla scarsa manutenzione. Perché, dunque, affannarsi a imporre divieti o installare apparecchi per responsabilizzare le auto quando il rimedio c’è già? Qual è? L’asfalto colabrodo.
Asfalto sconnesso in via Napoli: corsa a ostacoli tra radici e avvallamenti per auto e moto
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati