«Quella della Beko è una vicenda che, fin dall’inizio, aveva destato una fortissima preoccupazione alla quale era però subito seguita la ferma reazione da parte delle istituzioni. Lavoratori, famiglie e comunità coinvolte non potevano essere lasciati soli, e così è stato. Grazie all’intervento del Governo Meloni, del ministro Urso e del presidente della Regione Acquaroli, non solo è stato scongiurata la chiusura dello stabilimento di Comunanza ma, nel medio periodo, è stata prevista l’assegnazione di un nuovo prodotto di alta gamma, grazie ai 300 milioni di investimenti previsti da Beko per il triennio 2025-2027».
Così il senatore di Fratelli d’Italia e commissario straordinario alla ricostruzione, Guido Castelli, sulla vicenda crisi della multinazionale con stabilimento anche nel Piceno, a Comunanza.
«Complessivamente, e in attesa che il testo dell’accordo preliminare raggiunto nella notte venga sottoposto al consenso dei lavoratori, non ci saranno licenziamenti collettivi, mentre gli esuberi saranno la metà rispetto a quanto inizialmente previsto e avverranno attraverso il meccanismo delle uscite volontarie e incentivate – continua -. Per Comunanza la permanenza dello stabilimento, con relativo indotto, rappresenta una boccata d’ossigeno vitale, che consente a questa comunità di guardare al futuro con ottimismo. Dopo il sisma che aveva colpito nel 2016 l’Appennino centrale, che in quei territori aveva determinato una inevitabile contrazione economica, lo smantellamento dello stabilimento della Beko sarebbe stato un colpo troppo difficile da incassare. Così non è stato, grazie a un lavoro di squadra tempestivo ed efficace».
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