La degustazione del Grenache
Una degustazione specifica si è tenuta al Vinitaly di Verona presso la Sala Leopardi a cura del Consorzi Vini Piceni, e tenuta da Stefano Isidori presidente dell’AIS Marche e da Marika Spuria, sommelier della medesima associazione, alla scoperta del vitigno Grenache, coltivato in alcune zone del territorio di competenza.
Esso rappresenta il quinto vitigno più impiantato nel bacino del Mediterraneo, e probabilmente quello con più declinazioni a seconda della zona di origine: dal Grenache in Francia, Cannonau in Sardegna, Alicante in Spagna, al Tocai Rosso in nord Italia fino Gamay del Trasimeno in Umbria.
Il Grenache è un vitigno idoneo alla coltivazione sul territorio regionale con il sinonimo di Alicante ed è maggiormente diffuso nella provincia di Ascoli Piceno con una superficie totale di circa 15 ha (AGEA 2022). Può concorrere alla produzione di vini ad Indicazione Geografica Protetta a denominazione varietale oppure generica e partecipare alla produzione di vini a denominazione d’Origine per una quota massima del 15%.
Nelle Marche risulta essere un vitigno di antica coltivazione sul territorio regionale come testimonia la presenza di viti ultracentenarie ritrovate nel piceno e nel pesarese, così come risulta presente in numerosi scritti storici (Bollettini Ampelografici di fine ‘800) dove la varietà veniva localmente denominata Bordò, probabilmente termine adattato al linguaggio locale di “Bordeaux” La presenza delle piante spesso in prossimità di luoghi di culto religiosi fa pensare che la sua presenza sul territorio regionale sia ancora più lontana nel tempo.
Il vitigno si adatta molto bene al terroir del Piceno in cui riesce ad esprimere caratteristiche peculiari nei vini che ne vengono prodotti. Attualmente sono 10 le aziende del sud delle Marche che hanno intrapreso un percorso di valorizzazione del Grenache ed i vari riconoscimenti di qualità che stanno ottenendo le varie etichette in questi anni testimoniano la bontà del progetto.
La Regione Marche, attraverso l’Agenzia AMAP, sta lavorando ad un processo di selezione clonale e sanitaria della varietà Alicante e/o Grenache su potenziali accessioni di vite recuperate nel Piceno. I potenziali cloni sono stati impiantati in un apposito campo di omologazione dove verranno messi a confronti con cloni già omologati.
«È una degustazione innovativa, anche se il Grenache è ammesso solo nell’IGP Marche e non coinvolge, per il momento, una denominazione di origine. – ha dichiarato il presidente del Consorzio Tutela Vini Piceni Simone Capecci – L ‘appuntamento è comunque particolarmente atteso visto l’interesse di più produttori che appartengono al nostro Consorzio e dei vini da loro ottenuti che nel nostro territorio stanno manifestando delle caratteristiche particolari. La permanenza di questa varietà per un lungo periodo sul territorio potrebbe aver generato nel tempo quella variabilità clonale tale da renderla ancora più esclusiva. Solo, però, dopo un attento lavoro di studio si potrà, nei prossimi anni, dimostrare tali peculiarità attraverso il riconoscimento di un clone locale. Ringrazio il presidente dell’AIS Marche Stefano Isidori, Marika Spuria e l’associazione tutta per la disponibilità a condurre questa interessante degustazione volta a scoprire quelle nicchie enologiche che esaltano la produzione del nostro Piceno».
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