«L’uso dell’acqua minerale in bottiglia nei reparti… non è per uso personale dei dipendenti» aveva stabilito l’Ast Ascoli a gennaio 2024. Ma ora anche dissetarsi ai distributori automatici, soprattutto per i dipendenti degli ospedali piceni, diventa complicato. E oneroso.
Nell’ultima settimana il costo delle bibite dai distributori automatici del “Mazzoni” di Ascoli è quasi raddoppiato: le bottigliette d’acqua da mezzo litro sono passate da 0,50 euro (0,60 per alcune marche) a 0,90 euro. Addirittura, qualcuno riferisce di 1,10 euro nel distributore del primo piano del “Madonna del Soccorso”. Il tè ora costa 1 euro, il caffè è schizzato da 0,60 a 0,70 e fino a 0,90 se di una determinata marca.
In pratica, conviene quasi andare al bar. Ma c’è un problema: gli operatori sanitari hanno turni stringenti e non possono muoversi dal posto di lavoro. Basti pensare a chi lavora alla centrale operativa del 118.
Non è neanche semplice portarsi l’acqua da casa. Gli stessi lavoratori riferiscono di farne largo uso, durante il turno di lavoro, spesso faticoso sia fisicamente che mentalmente.
Un prezzo che è sembrato eccessivo ai dipendenti, che hanno protestato sollevato la questione, ma anche agli utenti, come coloro che, ad esempio, devono assistere tutta la notte un familiare.
Un prezzo decisamente più alto della maggior parte delle strutture pubbliche, scuole o uffici, dove l’acqua del distributore è ancora a 0,50.
L’appalto per il servizio – che comprende la “gestione del bar interno all’ospedale con attività di rivendita di giornali e periodici e fornitura, installazione e gestione dei distributori automatici di bevande e snack”- è stato rinnovato a dicembre 2024, per 7 anni, a due ditte diverse, una per l’ospedale di Ascoli (al canone complessivo di 1.061.212,64 euro oltre iva) ed una per quello di San Benedetto (al canone complessivo di 749.000 euro).
Il costo dei prodotti non è competenza ospedaliera, tuttavia la direzione poteva porre dei limiti, tenendo presente che «siamo in un ospedale, pubblico e dove ci si trova per lavoro o per necessità. Aumentare il costo delle bibite, dell’acqua soprattutto che dai rubinetti non è bevibile, non è una politica che tende ad andare incontro ai cittadini».
m.n.g.
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