Negli ultimi giorni l’Usb Sanità della provincia di Ascoli ha raccolto numerose segnalazioni da parte del personale dell’Rsa di Ripatransone, dove infermieri e operatori socio-sanitari denunciano una situazione lavorativa ormai insostenibile.
All’interno della struttura, che ospita 32 persone non autosufficienti con quadri clinici spesso complessi, i lavoratori si dedicano quotidianamente all’assistenza con grande dedizione. Tuttavia, nonostante la centralità del loro ruolo, si trovano a operare in un contesto che il sindacato definisce «ormai inaccettabile».
«La struttura è chiaramente in crisi – dichiara Mauro Giuliani di Usb – La carenza di personale è tale che i turni non vengono coperti in modo regolare, costringendo i dipendenti a orari spezzati e in contrasto con le norme sul recupero psico-fisico. Questo mette a rischio sia la salute dei lavoratori, sia la qualità dell’assistenza offerta agli ospiti, i quali versano rette elevate per un servizio che dovrebbe essere adeguato».
A peggiorare ulteriormente il quadro, il sindacato segnala l’impossibilità per molti operatori di usufruire delle ferie maturate, alcune delle quali risalenti al 2023. «È inaccettabile che un diritto fondamentale come quello al riposo venga sistematicamente negato – prosegue Giuliani – Non si può continuare a sacrificare il benessere di chi lavora per colmare carenze strutturali».
Un’altra fonte di tensione è rappresentata dai trasferimenti forzati verso altre strutture, come la Rsa di Offida. Secondo l’Usb, si tratta di decisioni spesso unilaterali, che aggravano il disagio del personale già provato, senza affrontare le vere criticità organizzative.
Alla luce di questa situazione, l’Usb lancia un appello alle autorità competenti, chiedendo: l’assunzione immediata di personale oss e infermieristico a tempo indeterminato; il rispetto delle normative vigenti su turni e riposo; un piano ferie chiaro, realistico e applicato concretamente; il blocco dei trasferimenti arbitrari tra le strutture.
«I lavoratori della Rsa di Ripatransone meritano rispetto, tutele e condizioni lavorative dignitose – conclude Giuliani – È giunto il momento di ascoltare la loro voce e dare risposte concrete».
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