Consultori nel Piceno, le Donne Democratiche lanciano l’allarme: «Servizi poco conosciuti e in calo, vanno potenziati»
ASCOLI - Carenza di personale, servizi ridotti e poca informazione: le "dem" in campo per rilanciare il ruolo dei consultori nel sistema sanitario regionale. E si dichiarano pronte alla mobilitazione
Restituire centralità ai consultori nel sistema socio sanitario, potenziarne i servizi e farli conoscere ai cittadini: è questo l’obiettivo delle Donne Democratiche Piceno, che hanno avviato un’iniziativa di sensibilizzazione e ascolto nei territori.
Il banchetto informativo in piazza Simonetti
«Siamo state le prime a mobilitarci – spiega la responsabile Valentina Bellini – per riportare l’attenzione sui consultori, presidi fondamentali per la salute e il benessere delle donne e dell’intera comunità. Purtroppo, molte donne sotto i 40 anni non ne conoscono nemmeno l’esistenza o le attività».
Per questo, le Donne Democratiche, oggi presenti con un banchetto informativo in Piazza Simonetti ad Ascoli, hanno realizzato il questionario “Conosci il consultorio?” rivolto alla cittadinanza, in particolare agli utenti e agli operatori del settore ad Ascoli, e poi a breve a Spinetoli, Acquaviva, Castel di Lama e San Benedetto del Tronto.
Lo scopo è quello di indagare sulla situazione riguardante la sanità pubblica, raccogliendo testimonianze e dati utili per far emergere criticità e a raccogliere proposte per il rilancio del sistema sanitario regionale. Un’ iniziativa per fotografare lo stato attuale della sanità pubblica e accendere una luce sulla carenza dei vari servizi.
Valentina Bellini
«Consultori attivi e potenziati – aggiunge Bellini – possono fare la differenza, soprattutto in un periodo delicato come questo. Vogliamo che vengano messi al centro dell’attenzione politica e amministrativa a livello regionale, perché la loro mancanza non riguarda solo la città di Ascoli ma si ripercuote sull’intero territorio».
Sulla stessa linea la consigliera comunale di opposizione Manuela Marcucci: «Attraverso il questionario vogliamo capire quanto i cittadini conoscano i servizi offerti dai consultori, ma soprattutto vogliamo denunciare la poca attenzione che grava su questi presidi da parte delle istituzioni. I servizi sono diminuiti a causa della carenza nel personale: nella nostra Ast ci sono soltanto quattro ostetriche e tre dottoresse. Questo ha ridotto drasticamente la possibilità di effettuare visite, specie nel pomeriggio, penalizzando le donne lavoratrici. Sono scomparse anche le visite domiciliari post-partum. Le donne hanno bisogno di essere seguite: la prevenzione sta venendo meno».
Alla conferenza stampa presente anche Rossana Cicconi, prima cittadina di Castorano, che ha sottolineato come il problema colpisca in modo particolare le giovani donne: «Spesso si rivolgono direttamente a me chiedendo informazioni su servizi, come quello dell’ostetrica, che un tempo erano disponibili e oggi non ci sono più».
Le Donne Democratiche del Piceno non si fermano però ai consultori. Il loro impegno si estende anche ad altri ambiti legati alla cura intesa come “prendersi cura”: dagli asili nido alle RSA, in un’ottica di rafforzamento dell’attenzione alla persona e all’intera comunità.