Disabilità gravissima, Carboni scrive alla Regione: «Le famiglie hanno bisogno di altri posti»

SAN BENEDETTO - La consigliera di minoranza propone al presidente Acquaroli e all'assessore Saltamartini di organizzare un incontro per risolvere i disagi delle famiglie rivierasche
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Emanuela Carboni

 

di Giuseppe Di Marco

 

Quando verranno convenzionati ulteriori posti per la disabilità gravissima in una struttura della Riviera? A chiederlo è Emanuela Carboni, che coglie l’occasione per rivolgersi direttamente al vertice di Palazzo Raffaello, chiedendo un incontro per risolvere la questione.

 

«Mesi or sono il Consiglio comunale, a seguito di interrogazione, si è occupato della vicenda, atteso il non ancor conseguito accreditamento da parte della struttura – scrive la consigliera di minoranza – A seguito della discussione venne coinvolta la direzione generale dell’Ast di Ascoli Piceno, la quale in risposta rese noto, tra l’altro, come la procedura di accreditamento non si fosse ancora conclusa e che solo a seguito di ciò si sarebbe potuto procedere ad un successivo convenzionamento, in grado di permettere alla struttura di utilizzare un aumento dei posti in “regime pubblico”».

 

Carboni fa notare, inoltre, come fosse stato detto «che era in corso una stima dei fabbisogni, a tal proposito, da inserire nella nuova programmazione regionale, per un’equa e proporzionale risposta delle risorse a valere sul territorio». Con l’attivazione dei primi posti la domanda non si è esaurita. Le famiglie, in tal senso, «aspettano da tempo di poter fruire di ulteriori 10 posti letto in regime sanitario pubblico» e «al momento sono costretti a soluzioni di ripiego, ma altamente inadeguate, come il ricovero in rsa o addirittura ricoveri ospedalieri».

 

Da qui, l’idea di un confronto: «Sono pertanto a chiedere cortesi notizie in argomento – conclude la consigliera – anche e soprattutto rispetto ai tempi dell’eventuale convenzione, che intendo sollecitare, affinché si possa dare adeguata risposta alle famiglie, già duramente colpite, e che vorrebbero solo trovare una migliore sistemazione per i loro familiari più svantaggiati». Quindi Carboni chiede un incontro «anche al fine di prendere conoscenza diretta del valore sociale e sanitario dell’attività svolta, sul territorio di riferimento, dal Centro “Biancazzurro”».


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