di Lino Manni
Se non riesci a pareggiare una partita che avresti meritato di vincere…allora è veramente l’anno no. Mai visto in questa stagione una partita così bella dell’Ascoli. Mi è sembrato subito più forte, più dinamico rispetto a quelli precedenti. Certo, qualche sbandamento nella retroguardia c’è stato ma ormai mi ci sono abituato. Ho visto qualche passaggio in più e un “abbozzo” di manovra. Sono fiducioso.
Si potrebbe passare in vantaggio ma Forte tira talmente forte e centra il portiere Zaccagno fermo davanti alla porta. Siamo anche sfigati. Ancora più clamorosa l’occasione di Marsura. L’esterno scava un tunnel sotto le gambe di un avversario ma sbaglia il tiro a giro non centrando la porta. Poi noto le differenze del colore giallo: ingenuo, quanto inutile, quello rimediato da Carpani; furbo, quanto utile, quello di Baldassin.
Dopo un primo tempo bello la ripresa si apre con una leggera pioggerellina. Se è vero che piove sul bagnato arriva il gol della Torres, inaspettato e immeritato. Palla dal vertice di sinistra a quello di destra: inzuccata e gol. Smette di piovere e arriva il pari. Azione caparbia di Carpani che mette in moto Marsura che, con i piedi che ha, pennella un cross al bacio per la testa di Forte. L’attaccante bianconero ringrazia e mette dentro.
Che si possa vincere ci credono un po’ tutti. L’Ascoli macina gioco. Tanti tiri in porta, in novanta minuti, non l’avevo mai visti in tutto il campionato. Marsura e due volte Corazza sbagliano occasioni clamorose. Ci potrebbe stare anche un calcio di rigore, negato dall’arbitro, come un cartellino rosso non mostrato ad un giocatore della Torres che fa concludere la partita di Varone con il…turbante in testa. Novanta minuti gioco bellissimi ma la fortuna, l’ipotetica entità in grado di influenzare in maniera positiva un evento, evidentemente ha lasciato tutto il suo influsso magico in zone…di mare. Poi si alza la lavagnetta con la scritta in rosso del numero 5. Una “stupidaggine” della difesa (tanto inutile quanto ingenua) concede alla Torres un calcio di punizione dal limite e per l’Ascoli arriva una punizione atroce. Una sconfitta che non sta né in cielo né in terra.
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