L’Arpam ha avviato i monitoraggi pre-stagionali delle acque marine anche lungo la costa sambenedettese. I risultati delle analisi effettuate l’8 aprile hanno rivelato una forte contaminazione da batteri fecali nella zona intorno alla foce del fiume Tronto. Sono stati rilevati 3.800 unità formanti colonia per 100 ml di Escherichia coli, superando il limite di 500, e 1.300 Enterococchi, oltre il limite di 200. Tuttavia, le controanalisi effettuate due giorni dopo hanno mostrato un rapido rientro nei limiti di legge.
Probabilmente, gli strascichi del maltempo hanno causato sversamenti anomali, come già accaduto lo scorso agosto in più aree della Riviera. La zona intorno al fiume Tronto non è nuova a problemi di inquinamento e ogni anno il sindaco vieta la balneazione per 170 metri dalla foce. L’Arpam proseguirà le analisi durante la stagione balneare per monitorare la qualità delle acque.
Dall’Albula al Tronto, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale delle Marche ha suddiviso la costa in otto zone di campionamento e, appunto, in ognuna di esse vengono prelevati campioni di acqua per le analisi. Ebbene: secondo le ultime analisi, in tutti gli otto punti i fattori d’inquinamento restano ben al di sotto dei limiti previsti dalla legge.
In ogni modo, non è una novità che la zona di mare intorno al fiume non sia proprio salubre e cristallina. Basti dire che, in automatico, ogni anno il sindaco ne vieta la balneazione, esattamente per 170 metri da Nord della foce del Tronto. Legambiente ha evidenziato delle criticità sempre intorno al fiume che divide Marche e Abruzzo, come scritto da Cronache Picene nell’agosto scorso.
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