di Andrea Pietrzela
Consiglio comunale “straordinario” quello del 24 aprile a Palazzo dei Capitano, dove si è proseguita la discussione dei punti all’ordine del giorno rimasti fuori nell’ultima assemblea. Dopo il ricordo di Papa Francesco e un minuto di silenzio, si sono toccati i temi all’ordine del giorno.
PIANO ANTENNE – Si parte col piano antenne, una mozione che va avanti da ottobre 2024, dice Ameli, «al fine di mettere in atto un regolamento nella città di Ascoli Piceno». Ma non tutto, in questo caso, dipende dal Comune, che ha il potere di intervenire come vuole nell’ambito di un mercato libero.
Marco Fioravanti in Consiglio comunale
«Il piano antenne è giusto – le parole di Fioravanti – ma ha bisogno di un percorso di due-tre anni di elaborazione e di un impegno di spesa importante. C’è la volontà massima, ma c’è un altro tema: dove e come distribuire il piano. I bilanci, poi, non sono infiniti: se decideremo di investire 100-120mila euro sul piano antenne, dovremo capre dove spendere meno. Abbiamo fatto già l’incontro con i tecnici e chiesto i preventivi, ora manca solo il finanziamento». L’impegno dunque c’è, ma previa sostenibilità economica.
Tale piano antenne, comunque, non sarà realizzabile prima di 2-3 anni e, si precisa, non potrà mai impedire in maniera assoluta ai gestori privati di costruire dove preferiscono, ma garantirebbe “soltanto” un controllo più vicino da parte del Comune. Tutelati dalle emissioni, in ogni caso, scuole, ospedali e tutti i punti critici, come già impongono norme sovracomunali.
NUOVI CORSI DI LAUREA – Passata la mozione con l’obiettivo di aumentare i corsi universitari nella città, che dovrebbero essere quelli privati di Link University. «Mozione lungimirante e concreta» secondo Fioravanti.
Francesco Ameli in Consiglio comunale
Ameli dell’opposizione vota contro la mozione: vuole più chiarezza sulle ricadute sul territorio. «Mi sembra sia più un’iniziativa di Castelli e di Carloni piuttosto che nata dal basso, tant’è che Acquaroli in Regione si è sentito spesso in difficoltà sul tema. Restano perplessità su iter e modalità». Secondo Emidio Nardini, inoltre, manca un piano di investimenti: ricorda che la Link è molto selettiva (costa 20mila euro l’anno) e che attualmente la sua dirigenza è sotto processo a Firenze.
IMPIANTI SUL MONTE PISELLI – Passata la mozione sulla famosa “destagionalizzazone” del Monte Piselli, che punta a rendere la montagna fruibile a tutti e sempre, non solo nel periodo in cui si va sulla neve. Ma gli impianti della montagna (seggiovie, cabinovie, eccetera) sono più particolari di altri. Ameli ricorda la storia del consorzio sui Monti Gemelli: «Stanziati 12 milioni, progetto di 22 milioni, marcia indietro totale e nuovo progetto. Chi non vorrebbe usufruire sempre della montagna? Ma ci sono altri temi di fondo: capire l’offerta turistica e l’offerta di sostenibilità economica, per non costruire altre cattedrali nel deserto».
Impianto sciistico di Monte Piselli
Secondo il sindaco tale mozione fa due cose importanti: evita ulteriori strumentalizzazioni politiche («quando si parla di neve, poi si scopre chi l’ha fatta sotto») e indica una visione. «Se investi bene nel pubblico, poi investe anche il privato. Per il miglior impianto di risalita stiamo raccogliendo pareri geologici, del parco, urbanistici, per arrivare in assemblea e capire cosa fare e con quanti soldi. Con una complessità: un impianto di risalita intermedia compromette lo sci, perché a volte c’è la neve solo sopra». Lavori in corso per il sindaco, il cui sogno, rivela, sarebbe “la cabinovia dei tre Santi: Sant’Emidio, San Marco e San Giacomo“.
AREA FUOCHI A SAN MARCO – Presentata poi una mozione, che nasce anche dal confronto con Vigili del fuoco e Carabinieri forestali (che Cappelli ringrazia) per la realizzazione di un’area attrezzata all’accensione di fuochi atti alla cottura di vivande sul pianoro di San Marco. Si chiedono “atti amministrativi e finanziari” al fine di dotare l’area di attrezzature e segnaletica necessari per utilità e sicurezza. Secondo la maggioranza però ci vuole cautela: non tutti sarebbero in grado di gestire un fuoco, inoltre la mozione appare troppo vaga in termini economici. Mozione emendata “previa fattibilità economica”.
Fioravanti a San Marco nell’aprile 2020
LO SFOGO DEL SINDACO – In Consiglio si è discusso, inoltre, anche della messa in sicurezza della galleria di Rosara “San Giuseppe”, lungo la SS4 Salaria, gestita dall’Anas – «il punto più pericoloso da Porto d’Ascoli a Ponte d’Arli» – e di cartelli sugli ingressi della città che celebrino la medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana di Ascoli – nella mozione si parla di “rigurgiti fascisti” in città, smentiti categoricamente dal sindaco che si è poi lascato andare ad uno sfogo personale.
«Sono stato vittima del ghigliottinaggio di alcuni politicanti comunisti di Ascoli, andando a San Marco e facendo una vita stressante in quel periodo di povertà durante il Covid, dormivo 4 ore – tuona il sindaco – Ero uscito senza mascherina, ero andato a San Marco a pregare e una signora anziana mi ha regalato la sua. E sono stato ghigliottinato dai comunisti ascolani senza possibilità di replica. E ancora persone sono denunciate e vanno in tribunale perché c’è un processo in atto su questo. Quando parlo di pacificazione, quelle persone, ignorante, comunisti, che non conoscono la storia, si devono vergognare. Non c’è stato un esponente della sinistra ascolana che ha preso le distanze e espresso solidarietà al sottoscritto. Quando una persona operaia, figlia di operai, va sotto la ghigliottina di comunisti, figli di papà… sono loro i veri fascisti contemporanei. Mi rivolgo alla maggioranza: non dobbiamo mai abbassare la testa per paura di chi urla. Solo perché una signora anziana mi ha regalato una mascherina, poi è venuta da me piangendo per chiedermi scusa in ufficio. È una vergogna italiana che accade ogni giorno in Italia. Mettete un bavaglio su chi sputa solo sangue». Il riferimento è alla mascherina nera indossata il 25 aprile 2020 a San Marco (in foto). Nessun rifermento alla “cena fascista” dell’ottobre 2019.
Rinviate due mozioni per assenza del promotore Simonetti di Fratelli d’Italia.
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