Ascoli-Legnago, Di Carlo: «La contestazione dei tifosi ci sta, per il futuro parleremo con la società»

CALCIO - L'analisi del tecnico bianconero: «Siamo delusi per non aver raggiunto l'obiettivo dei playoff. Adesso c'è tempo per riflettere e pensare, il mio rinnovo sarebbe scattato soltanto arrivando almeno quinti. La salvezza comunque non era scontata»
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Domenico Di Carlo (foto Ascoli Calcio)

di Salvatore Mastropietro

 

La sconfitta casalinga contro il Legnago Salus è la chiusura coerente di un campionato a dir poco mediocre in casa Ascoli. I cori di contestazione della Curva non hanno risparmiato neanche mister Domenico Di Carlo, che dopo il silenzio della vigilia è tornato a parlare nel post partita in sala stampa: «I tifosi sono liberi di esprimere la propria opinione. Mi preoccupa il fatto di aver perso, ci può stare che i tifosi siano arrabbiati dopo un campionato al di sotto delle aspettative».

 

Domenico Di Carlo e Ferdinando Sforzini (foto Ascoli Calcio)

Avevano fatto discutere nei giorni scorsi le dichiarazioni, rilasciate nel post Sestri Levante-Ascoli, sull’aver centrato “il secondo obiettivo stagionale”: «Il primo obiettivo era quello dei playoff, che non abbiamo raggiunto. Era quella la nostra intenzione. Il secondo obiettivo era quello della salvezza. Per come è andata la stagione ce la prendiamo, ben consapevole che bisognava fare meglio. Non ho mai detto di aver raggiunto l’obiettivo stagionale, il nostro target erano i playoff».

 

Sulla prestazione odierna: «Non c’è stata mai continuità di gioco in questa stagione. Oggi sono arrabbiato e chiedo scusa ai tifosi, soprattutto per il primo quarto d’ora. Fino a quel momento la squadra aveva dato tutto nelle mie sette partite. Volevamo regalare i tre punti a tifosi e società. Dal quarto d’ora in poi abbiamo preso un solo tiro, quello del gol del 2-1. Siamo contenti per Ciabuschi, ascolano doc come Carpani. Oggi ho voluto far giocare alcuni ragazzi che avevo messo un po’ in disparte, si sono sempre allenati bene ed è giusto averli premiati con del minutaggio».

 

Sul futuro personale: «Adesso ci sarà tempo per riflettere e pensare. Vedremo il da farsi con la società, ci sarà modo e tempo di parlarne. Quando sono arrivato ad ottobre pensavo che questa squadra avrebbe potuto raggiungere il quinto posto, era quella la posizione che avrebbe fatto scattare il rinnovo. Non siamo stati bravi ad alzare il livello, la sconfitta contro la Torres ci ha dato un po’ una mazzata, ma evidentemente qualche limite lo abbiamo avuto».

 

Di Carlo ne ha approfittato per fare anche un bilancio complessivo di quanto vissuto in bianconero: «E’ evidente che tutti non siamo stati bravi ad arrivare all’obiettivo dei playoff. Questa classifica non rispecchia il valore dell’Ascoli. Siamo arrivati alla salvezza, cosa comunque non scontata in stagioni così turbolente. Non abbiamo avuto la forza né la bravura per arrivare ai playoff, non siamo stati aiutati nemmeno da alcune situazioni arbitrali. Adesso l’importante è iniziare a programmare il futuro e migliorare dove ci sono state difficoltà. Analizzeremo tutto quello che è successo, l’Ascoli dovrà ripartire da un atteggiamento diverso rispetto a quello di quest’anno. Da quando sono qui ho sempre dedicato all’Ascoli il 100% insieme al mio staff. Ci sono stati tre episodi arbitrali netti che ci hanno penalizzato contro Vis Pesaro, Gubbio e Torres. Bisogna anche dire che Forte e Corazza sono riuscito ad averli insieme soltanto per due partite… anche Curado è stato fuori a lungo. Tante cose si sono evolute in negativo in questa stagione».

 

Si è tornato a parlare anche dell’esonero “social” subìto lo scorso gennaio e del rapporto con il patron Pulcinelli: «Il patron non ha fatto mancare nulla a me e alla squadra. La società ci ha dato il massimo supporto per arrivare agli obiettivi. Quando sono tornato ho accettato di farlo per puntare ai playoff, l’obiettivo salvezza non sarebbe stato per me motivante. L’importante è che da qui in avanti l’Ascoli torni a lottare per altri obiettivi».

 

CIABUSCHI – «Il gol con questa maglia è sempre stato il mio sogno. Avrei voluto che questo gol valesse qualcosa in più, ma davanti ai tifosi è stato comunque bellissimo. Io vengo dalla storica Curva Sud. Non sono stati per me mesi facili, questo ambiente non si merita questa situazione. La società non ci ha fatto mancare nulla, i tifosi ci sono stati vicino e la contestazione è comprensibile visti i risultati. Qui mi sento a casa, come se giocassi qui da vent’anni, ho provato a dare qualcosa in più a livello caratteriale. Ci sono stati momenti difficili e purtroppo non è bastato il mio contributo. Il mio futuro? E’ ancora prematuro, vedremo cosa ne pensano le mie due società, io sono di proprietà dell’Atletico Ascoli girato in prestito all’Ascoli».


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