di Salvatore Mastropietro
La delusione per un campionato a dir poco deludente non svanirà di certo in poco tempo in casa Ascoli. Il clima nell’ambiente è sempre più pesante, anche e soprattutto a causa dell’incertezza sul prossimo futuro che regna ormai sovrana, al di là dei discorsi di campo.
Sull’infuocato clima che circonda il mondo bianconero, non butta di certo acqua sul fuoco il patron Massimo Pulcinelli, tornato a parlare ieri sera ai microfoni della trasmissione “Tvb Calcio” in onda su “Vera Tv” dopo aver annunciato il “silenzio” all’indomani di Sestri Levante-Ascoli: «La stagione parla da sola. Avevamo il quarto budget del girone, ma abbiamo conquistato la salvezza di un solo punto nonostante una squadra sulla carta attrezzata. Mi assumo completamente le responsabilità, anche concretamente. Io quest’anno ho comunque fatto il mio dovere, rispettando impegni e scadenze. Se l’Ascoli oggi paga regolarmente stipendi e incombenze è grazie a me. Ricordiamo anche che quest’anno ci siamo organizzati alla fine per programmare la stagione perché ci veniva promesso dalla politica locale che qualcuno ci avrebbe comprato, cosa che non è avvenuta».
A differenza di quanto pubblicato sui social prima della sfida contro il Sestri Levante, il patron ha ribadito la volontà di cedere la società: «Ho detto che non avrei ceduto l’Ascoli perché la tematica della vendita poteva influire sulla squadra, che magari non andava in campo con il giusto atteggiamento. Si sono avvicinate a me persone non all’altezza a livello di disponibilità economiche. Il sindaco Fioravanti si sta adoperando per trovare un acquirente all’altezza della situazione, altrimenti continueremo noi. Confido molto in lui ed è ingaggiato anche sul fatto di mettere insieme gli imprenditori ascolani che ogni volta si defilano… Se l’Ascoli è di Ascoli, ma gli imprenditori del posto decidono di contribuire solamente da sponsor, significa che c’è un problema oggettivo. Per acquistare l’Ascoli ci sarà tempo fino a fine maggio, da lì in poi penseremo noi a muoverci per montare la squadra e l’area tecnica. Io personalmente sono abbastanza usurato da questi sette anni».
Sulla situazione debitoria del club, Pulcinelli ha minimizzato: «I debiti dell’Ascoli Calcio oscillano tra i 6,5 e i 7 milioni, ma circa 3 milioni possono essere dilazionati con il fisco e per questo ci stanno lavorando dei commercialisti. Siamo una delle migliori società in Serie C in quanto al rapporto tra valore di magazzino, cioè il valore dei calciatori di circa dieci milioni, e debiti. Abbiamo inoltre tutte le squadre giovanili nei playoff. Se chiudo il rubinetto andiamo a giocare in Eccellenza…Io sono il primo tifoso dell’Ascoli Calcio, ho fatto i miei errori ma ho sempre pagato con i miei soldi e con la mia faccia. Tutto inizia con il grosso errore della tifoseria che ha preso un grosso granchio con chi mi avrebbe sostituito».
Tra le principali accuse mosse dalla tifoseria nei confronti del patron c’è quello relativo alla scelta del management societario. Su tutti ad essere nel mirino degli Ultras ci sono il direttore generale Domenico Verdone e il presidente Carlo Neri, rimasti al proprio posto nonostante la retrocessione dello scorso anno ed un’altra stagione fallimentare in Serie C: «Verdone è il più bravo e serio professionista che ho conosciuto nel calcio. Se avrà qualche tipo di problematica, sono disposto anche a pagare io per lui. Mi viene chiesto dagli Ultras di azzerare l’attuale management, ma finché ci sarò io ci saranno Verdone e Neri. Il nostro presidente non parla perché nessuno gliel’ha chiesto e perché la sera del famoso 10 maggio fu affrontato dai giornalisti con grande maleducazione. Righi? E’ stato un buon direttore sportivo, poi l’atteggiamento di scappare dal Picchio Village ha lasciato interdetto anche me».
In chiusura anche una stoccata a mister Domenico Di Carlo con Pulcinelli che ha escluso alla sua permanenza in panchina in caso di prosecuzione della propria gestione societaria: «Ma per favore... Rispetto il mister, ma credo che l’Ascoli meritasse di portare a casa altri risultati con il gruppo costruito. Non è possibile perdere con l’ultima in classifica o non vincere a Sestri Levante».
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