di Luca Capponi
(foto e video di Andrea Vagnoni)
In molti l’hanno definita una giornata storica. Alcuni altri hanno criticato il governo per i ritardi nella rimozione delle macerie e nella ricostruzione, e di conseguenza la presenza del presidente del consiglio Gentiloni. La maggior parte, però, ha lodato Della Valle e la sua iniziativa che non è stata solo slogan “raccatta consensi”: dopo l’annuncio, sono stati impiegati soli 11 mesi per costruire lo stabilimento Tod’s (un marchio noto in tutto il mondo) ad Arquata del Tronto, che darà lavoro a 100 persone del posto. E produrrà una linea di scarpe chiamata proprio “Arquata”.
Nella mattina di oggi è avvenuta l’inaugurazione dello stabilimento situato lungo la Salaria, alle 10,45 in punto; l’arrivo di Gentiloni, salutato dai fratelli Diego ed Andrea Della Valle, e il taglio del nastro alla presenza di tante autorità del territorio, dal presidente della Regione Ceriscioli fino al presidente della Provincia D’Erasmo, dal prefetto Stentella al vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole. C’erano anche l’ex commissario per la ricostruzione Errani e l’attuale Paola De Micheli, e il governatore della Regione Lazio Zingaretti. Non potevano mancare, ovviamente, sindaco e vice di Arquata, Aleandro Petrucci e Michele Franchi.
«Non si tratta solo di uno stabilimento, ma di un simbolo straordinario che dà grande carica di ottimismo per il futuro di questo territorio ferito. – ha detto Gentiloni rivolto anche agli operai presenti- Mi auguro che in tanti seguano l’esempio dei fratelli Della Valle, due persone che sentono in maniera molto forte le radici marchigiane, e lo hanno dimostrato: quando c’è lavoro di squadra si può fare tutto. Sono soddisfatto per tutta la comunità, il nome di Arquata girerà nel mondo grazie al coraggio e alla capacità di saper fare . Non c’è giorno in cui non pensiamo alla ricostruzione, non è facile ma continueremo a impegnarci al massimo; ci sono stati e ci saranno giorni più difficili, ma anche belle giornate come questa».
«Abbiamo dimostrato come il privato e il pubblico possano fare molto, perché da soli non ci saremmo riusciti. -ha spiegato Diego Della Valle– C’è stata una cooperazione forte, questo è l’esempio che quando si vogliono fare le cose insieme, e in fretta, si possono fare. L’appello ai miei colleghi? Non credo serva, conosco tanti imprenditori che non hanno bisogno di appelli, se riuscissimo a costruire altre fabbriche come questa toglieremmo il problema dell’occupazione ai giovani ridandogli la sicurezza di poter restare, perché quando c’è il lavoro c’è tutto. Porterò molti amici a vedere questo stabilimento e gli spiegherò che se vogliono in undici, dodici mesi lo possono costruire e sono convinto che molti lo faranno. Questa è la dimostrazione che noi italiani, quando c’è un problema, lo possiamo risolvere con rapidità e con uno spirito d’altruismo senza eguali». Infine, Della Valle ricorda i giorni della tragedia sismica: «Durante le scosse di terremoto ero lontano e l’ho sentito in modo leggero. Si tratta di una cosa che fa spavento anche da lontano, per molti nostri conterranei è stato un dramma totale, una tragedia che lascia cicatrici forti; oggi è importante fare in modo che tutti possano avere un posto dove stare con dignità e trovare un motivo per rimanere».
«Oggi è una giornata importante per Arquata perché si ricomincia con il lavoro, lo volevamo fortemente: si tratta della prima fabbrica, però il suo nome può esser da veicolo per altri imprenditori che vogliono investire sul nostro territorio. -ha commentato, emozionato, il sindaco Aleandro Petrucci- Tutto ciò ci fa ben sperare anche per il ritorno i giovani; alcuni sono già rientrati, altri fanno la spola con Ascoli e la riviera ma penso che torneranno a breve, quando tutte le casette saranno idonee ad accoglierli e le case rimaste in piedi verranno rese agibili, anche se ancora non sappiamo quando , molte abitazioni sono piene di macerie…». Già, le casette, e i problemi delle ultime settimane, con gli abitanti a denunciare disservizi e problemi di ogni sorta a Borgo. A Faete invece, ci sarà da aspettare almeno la fine dell’anno per la consegna. «Le casette non sono proprio da buttare via, sono anche accoglienti, però forse sono state fatte in modo frettoloso: ad esempio, non hanno considerato che qui da noi le temperature vanno sotto zero soprattutto di notte, per cui i boiler si spaccano e l’acqua scivola sulle pareti. -ha concluso Petrucci- Adesso stanno mano a mano isolando. Inconvenienti che pagherà la ditta fornitrice. Non è possibile che noi amministratori veniamo subissati di telefonate perché ogni giorno ci sono problemi tra tubi, luci, tv e simili. Tutto è risolvibile, ci vuole pazienza ma gli arquatani stanno fuori da 15-16 mesi e quando tornano si sentono spaesati, non è il loro ambiente, anche agli anziani manca sempre qualcosa. Noi cercheremo in tutti modi di farli stare meglio possibile: questo è il nostro principio e il nostro scopo principale».
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