di Adriano Cespi
Strategie politiche clamorose. Tattiche ardite e tessute nella massima segretezza per arginare il fronte sovranista rappresentato dalla Lega e portare all’Arengo un primo cittadino moderato. In queste ore Ascoli sembra essere diventata teatro di esperimenti politici così audaci da sembrare fantasiosi. Anche se fantasiosi non lo sono per nulla. Secondo indiscrezioni provenienti dall’interno del Partito Democratico, infatti, in questi ultimi giorni avrebbe ripreso vigore un progetto, nato qualche mese fa alla Festa dell’Unità, ma mai decollato che, col caos che regna nell’area di centrodestra sulla candidatura a sindaco, potrebbe trovare una certa sponda. Un piano che vedrebbe come protagonisti l’area moderata ascolana del partito del neo segretario, Nicola Zingaretti, ed il vice presidente del Consiglio regionale, Piero Celani. Nessun film, nessuna fantapolitica, anche se la notizia è di quelle che faranno discutere, e non poco, gli ambienti della politica ascolana. Di centrosinistra e di centrodestra.
IL PROGETTO DELL’AREA MODERATA PD A FAVORE DI CELANI AL PRIMO TURNO
In sostanza, la corrente più moderata e che fa capo a qualche esponente di spicco del Pd a livello provinciale starebbe lavorando ad un’operazione che, se dovesse andare in porto, vedrebbe il simbolo del Pd accostato alla candidatura a sindaco di Celani. Solo però se quest’ultimo, “bruciato” dal centrodestra, dovesse decidere, magari tra questa e la prossima settimana, di correre da solo con la sua lista civica (naturalmente senza l’appoggio Forza Italia). E in tutto questo ci sarebbe lo zampino anche dell’ex senatore Udc, Amedeo Ciccanti, oltre che di diversi esponenti democratici.
IL PROGETTO DELLA SINISTRA PD: CANDIDATO “DEM” OPPURE “MODERATO” E CONFRONTO CON LA LISTA CIVICA DI ALIBERTI
Un matrimonio quello che vedrebbe il Pd e l’autorevole esponente di Forza Italia oltre che consigliere regionale, Celani, andare uniti alle prossime elezioni comunali di maggio, che, però, sempre secondo fonti autorevoli interne al Pd, dovrebbe ricevere il niet dall’area più di sinistra del partito, peraltro la più numerosa. Componente che vorrebbe, invece, correre da sola, al primo turno, con un proprio candidato sindaco di espressione Pd o, in subordine, con un candidato moderato proveniente dal mondo del civismo ascolano. In quest’ottica il Pd sarebbe disposto a confrontarsi con Davide Aliberti, già assessore della prima giunta Castelli, che fu rimosso dallo stesso sindaco dopo aspri dissidi interni all’amministrazione, e leader alle ultime elezioni del 2014 della lista civica “Ascoli per Ascoli”.
APPOGGIO DEL PD A CELANI IN CASO DI BALLOTTAGGIO
Ma se in fase di “primo turno” l’unione in casa Pd su una strategia mirata ad individuare il giusto candidato sindaco non sembra ancora esserci (Celani sì, Celani no), è al “secondo turno” che le idee potrebbero cominciare a schiarirsi. Se, infatti, il Pd, in caso di corsa solitaria, non dovesse riuscire a portare al ballottaggio il proprio candidato sindaco, allora l’ipotesi di un appoggio a Celani, in chiave antisovranista, riceverebbe l’ok da tutto il partito. In sostanza, sempre secondo indiscrezioni, qualora al ballottaggio dovessero finire Lega da una parte e Lista civica Celani dall’altra (da sola o anche con altre liste civiche perfino insieme a Forza Italia), a quel punto il Pd, pur di non dare il via libera ad un sindaco di espressione sovranista, come quello della Lega, farebbe confluire il proprio consenso sul candidato più moderato, appunto il consigliere regionale Celani.
Strategie che dovrebbero consumarsi in una settimana, il tempo necessario affinché il centrodestra ufficializzi il proprio candidato sindaco.
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