di Andrea Ferretti
Pausa di due giorni e in riviera si torna a parlare di cronaca nera. Nera per fortuna limitata a furti, rapine e auto incendiate. Ma pur sempre di cronaca nera si tratta. Terreno fertile il litorale ascolano, verrebbe da dire. In effetti forse lo è, con i malviventi agevolati per le loro fughe da diverse soluzioni: strade cittadine e provinciali, la Statale e l’autostrada. Tutte facilmente raggiungibili in pochissimi minuti, se non addirittura secondi.
Dopo le rapine nelle tabaccherie (due a Porto d’Ascoli e una nel centro di San Benedetto), intervallate da un paio di self service dei distributori di carburante scardinati con tanto di ruspe, e dopo diverse automobili che all’improvviso hanno preso fuoco nel tratto compreso tra Porto d’Ascoli e Grottammare, riecco che rispunta una pistola. La rapina è avvenuta a poche centinaia di metri da dall’area di servizio Ip di viale dello Sport dove alcune settimane fa un 40enne di Monteprandone (anche lui armato da quella che si rivelò una pistola giocattolo) venne messo in fuga e poi bloccato prima dalla moglie dell’addetto alle pompe di benzina e poi dai poliziotti. Si era accontentato di 25 euro.
Trascorsi la vigilia e il Natale, la pistola (vera o giocattolo, nessuno al momento è in grado di dirlo) è rispuntata al supermercato “Penny” di Porto d’Ascoli. Quando ormai stava per scoccare l’ora di chiusura, è lì che un uomo, sicuramente oltre i 50, si è fatto consegnare circa 4.200 euro. Ha agito da solo e aveva il volto travisato. Dalle testimonianze rese agli uomini del Commissariato di Polizia di San Benedetto, pare che parlasse con accento locale. Gli investigatori, come ormai da prassi, hanno visionato le immagini delle telecamere di sorveglianza per cercare di risalire all’identità dell’uomo. Un rapinatore seriale o un disperato di Natale? Se lo beccheranno, lo sapremo.
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