Gli intervenuti alla presentazione di “A Pesca di Plastica”
di Benedetto Marinangeli
E’ partito con la firma del protocollo d’intesa il progetto “A Pesca di Plastica” che impegnerà per un mese intero la flotta peschereccia di San Benedetto in una massiccia operazione di pulizia del fondale del mare. A partire da lunedì 6 maggio, i quaranta pescherecci della flottiglia locale inizieranno a sbarcare oltre il pescato anche i rifiuti intrappolati nelle reti che verranno analizzati ed avviati al riciclo o allo smaltimento. L’iniziativa coinvolge, oltre i pescatori, la Capitaneria di Porto, il Comune di San Benedetto, l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico Centrale, Picenambiente, Garbage Service e Medsharks che metteranno a punto un sistema per determinare quantità e tipologia dei rifiuti e i relativi costi di raccolta e smaltimento.
A “Pesca di Plastica” nasce come evoluzione della giornata di pesca dei rifiuti organizzata lo scorso anno dal progetto europeo “Clean Sea Life” in cui dodici pescherecci sbarcarono a terra 385 chili di rifiuti con una media per giornata pesca di 16 kg per imbarcazione. Grazie al sostegno determinante di Fpt Industrial e Cnh Industrial i cui motori equipaggiamo i pescherecci sambenedettese e rappresentati da Egle Panzella e Daniela Ropolo, quest’anno l’attività si estenderà a tutta la flotta e durerà un mese. Sarà affiancata a terra da attività di sensibilizzazione sui rifiuti marini rivolte sia ai ragazzi delle scuole che ha tutta la cittadinanza. Tale sperimentazione, infine, sarà presentata a Bruxelles nel corso dell’EU Green Week il prossimo 7 giugno, vigilia della “Giornata mondiale degli oceani” quando verranno presentati i risultati.
Il porto di San Benedetto (foto Cicchini)
«La marineria sambenedettese – dice Mauro Colarossi, comandante della Capitaneria di Porto – è stata per tantissimi anni la prima a livello nazionale. E oggi con la firma di questo protocollo si conferma tale perché è ad oggi l’unica a seguire questo progetto. Per me è un motivo di orgoglio guidare questa Capitaneria e quindi dico grazie ai nostri marinai. Un progetto che ha un duplice obiettivo e cioè quello di sensibilizzare il mondo civile sulla problematica dei rifiuti in mare e un percorso virtuoso sul riciclo o lo smaltimento del rifiuto raccolto». «Il porto di San Benedetto – aggiunge l’assessore comunale all’ambiente Andrea Traini – è il primo a mettere in pratica questa iniziativa di grandissimo valore. Nel giro di quattro settimane i pescherecci raccoglieranno di tutto e di più in mare cui seguirà un percorso di smaltimento. Ringrazio la marineria e tutti coloro che appoggiano e fanno parte del progetto perché proprio da iniziative di questo tipo si potrà capire meglio come intervenire in modo massiccio sui rifiuti in mare». Soddisfazione per la firma del protocollo è stata espressa anche dall’Autorità di sistema portuale. «Con entusiasmo – è Giulio Piergallini che parla – prendiamo parte a questo progetto che crediamo popssa essere sportato anche in altre partit. Auspichiamo che la raccolta dei rifiuti in mare diventi una consuetudine e di questo ringrazio i pescatori sambenedettesi».
La Capitaneria di Porto (Foto Cicchini)
Per la regione Marche è intervenuto il consigliere regionale Fabio Urbinati. «E’ la giornata dell’ orgoglio sambenedettese – afferma – con la Regione Marche che ha dato sempre grande spazio alle tematiche ambientali. Esempio lampante la legge 204 che ha come obiettivo quella di eliminare o limitare l’utilizzo della plastica in spiaggia. Normativa recepita dalle nostre amministrazioni comunali. Inoltre non bisogna dimenticare il lavoro che sta svolgendo la ricercatrice sambenedettese Martina Capriotti che sta sperimentando la dispersione delle microplastiche in mare».
«L’obiettivo di “A Pesca di Plastica” – è Eleonora De Sabata, promoter di Clean Sea – oltre a liberare i fondali adriatici da molte tonnellate di rifiuti è di identificare le informazioni quali-quantitative ed economiche necessarie per superare la fase sperimentale e di condividere il “modello San Benedetto” con le autorità a livello regionale, nazionale ed europeo per consentire ai pescatori di effettuare le attività di pesca di rifiuti in modo continuativo. Il Ministero dell’Ambiente e il Parlamento seguono con particolare attenzione questa sperimentazione, la prima avviata dopo l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del disegno di legge “Salva Mare” che si prefigge di agevolare la pulizia dei fondali. Il sottosegretario all’ ambiente Salvatore Micillo e la relatrice della legge “Salva Mare” hanno inviato un saluto ed un augurio di buon lavoro ai pescatori sambenedettesi».
Sulla raccolta rifiuti in mare interviene anche Paolo Baldoni, amministratore unico di Garbage Service. «Ci interessiamo di pulizia del mare da oltre 60 anni. Da San Benedetto inizia un’era nuova che neppure noi riuscivamo a fare con la specializzazione che abbiamo. Il porto rivierasco deve diventare un modello a livello europeo». Infine, ecco il pensiero d Catia Talamonti, presidente di Picenambiente: «La nostra mission è sempre stata quella di supportare le amministrazioni comunali nell’attività di riciclo e di riutilizzo dei materiali finalizzato ad evitare l’utilizzo delle discariche in linea con l’attuale economia circolare. Già dallo scorso anno abbiamo iniziato ad appoggiare iniziative del genere, oltre che sulla terraferma, anche in mare. Abbiamo messo per questo a disposizione il nostro know how per supportare gli attori di questa iniziativa in questa attività e siamo costantemente a loro disposizione».
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