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Uscerno, consegnate le casette
Casini: «Coi boiler nessun problema»
Foto e video

MONTEGALLO - Oggi sono state inaugurate le prime cinque unità abitative nella frazione. Per le altre 29 a Balzo ci sarà ancora da attendere. La vicepresidente della Regione ribatte sui guasti e rilancia: «Si può fare di meglio ma occorre dire che tanto è stato già fatto, non è facile seguire 73 cantieri»
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di Luca Capponi 

(foto e video di Andrea Vagnoni)

Inaugurazione bagnata, inaugurazione fortunata. Oppure, come recita un vecchio adagio, “sotto la neve c’è il pane”. Stamattina, a Uscerno di Montegallo, c’erano tutte e due. Pioggia e neve, quest’ultima poco più lontana ma ben visibile e presente nel lanciare le sue sferzate di gelo. Va da sé che dopo gli ultimi “disservizi” legati al freddo ed alle nuove casette consegnate ai terremotati (ed agli atti vandalici che hanno visto sfregiate alcune macchine della Regione con la scritta “Arcale = Mafia Pd”), l’atmosfera fosse sì di festa, ma con una punta di…circospezione. Oggi sono state consegnate, infatti, 5 unità abitative nella frazione del comune montegallese (curate proprio dal consorzio Arcale), le prime per quanto riguarda tale comunità profondamente colpita, per fortuna solo a livello strutturale, prima dal sisma e poi dal maltempo del gennaio 2017, che qui arrivò a buttare oltre due metri di neve. Per le altre 29 unità abitative di Balzo ci sarà ancora da aspettare: «Manca almeno un mese di lavoro ma proprio il maltempo, per ora, ha stoppato tutto» conferma il vicesindaco Tiziano Pignoloni. E a coloro che osservano, forse un po’ preoccupati, i boiler posizionati sopra ai tetti che, secondo quanto denunciato dagli stessi abitanti, tanti problemi hanno creato non solo ad Arquata del Tronto, risponde senza aspettare domande: «Sono stati bypassati, per adesso non funzionano. A primavera, in caso di bisogno, verranno collegati».

Il taglio del nastro

L’argomento boiler, però, tiene banco, tanto che durante il varo è il vicepresidente della Regione Anna Casini a ribadire: «Ho visitato le casette, i pavimenti sono stabili e gli impianti efficaci. Nelle Marche non è scoppiato nessun boiler, checché se ne dica. I boiler servono soltanto per il riscaldamento dell’acqua d’estate, mentre d’inverno ci sono degli impianti che riscaldano l’acqua con il metano, per cui se ci sono stati dei problemi sui tetti di alcune abitazioni sono stati risolti; erano soltanto i tubi di adduzione che devono essere usati d’estate, quindi chi dice (e prende un po’ in giro) che c’è il riscaldamento solare sui tetti deve sapere che ce n’è anche uno interno». «Sicuramente si può fare meglio ma credo che tanto sia stato fatto. -prosegue la Casini- La Regione ha deciso di fare casette in tutte le frazioni indicate dai sindaci proprio per lasciare coese le comunità, un lavoro molto più complesso, perché 73 cantieri non sono come 2 o 3, però realizzare opere più lunghe determina maggiore appropriatezza delle opere di urbanizzazione».
La cerimonia odierna è stata contraddistinta dal simbolico taglio del nastro e dal saluto del sindaco di Montegallo Sergio Fabiani: «Ci sono stati problemi in alcune zone, è vero, ma queste casette sono diverse da quelle di altri comuni dove i sindaci hanno messo fretta a chi doveva realizzarle. Ci sono tempi tecnici da rispettare, noi oggi diamo queste casette per far tornare gente nel territorio» ha detto prima di ringraziare Protezione civile, Regione, Ditta Beani, gli operai, i dipendenti del Comune e la Cna, presente con il presidente Passaretti ed il direttore Balloni per donare pacchi con prodotti realizzati dalle aziende vittima del sisma. «I terremotati non hanno bisogno di polemiche, quelle degli ultimi giorni non le condivido», conclude Fabiani.

«Ricordiamoci che qui il 28 gennaio scorso c’erano due metri di neve. -aggiunge la Casini- Non era facile decidere dove ubicare le casette e non era facile realizzare opere di urbanizzazione, quindi quando si parla del 24 agosto come data di partenza io ricordo che alla fine di gennaio c’era ancora la neve. Ci auguriamo, comunque, che presto tutti tornino nelle loro abitazioni e che queste casette possano essere usate in un altro modo».
Alla fine arriva, oltre a quella del cielo sotto forma di pioggia, arriva anche la benedizione del parroco don Riccardo Patalano, che è ufficialmente alla ricerca di fondi per realizzare un centro polifunzionale da destinare alla comunità.
«Il richiamo della montagna vince sempre, si torna ad abitare nel posto che amiamo. Certo che si può migliorare, anche noi ci metteremo impegno per farlo, ma l’importante è esserci. Ora speriamo che tutto vada per il meglio» è la conclusione di Emidio Cameli, 29 anni, un’eccezione da queste parti, dove gli under 30 scarseggiano o, nel caso, preferiscono migrare verso altri lidi. Lui è uno dei destinatari delle cinque casette. Uscerno e Montegallo iniziano a cambiare volto dopo la tragedia. Anche se dimenticare sarà impossibile.

 

 

 

 


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1 commento

  1. 1
    Piero Salvucci il 31 Dicembre 2017 alle 11:28

    Facciamo passi da gigante….

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