foto e testo di Giorgio Tabani
«Noi siamo strani, non siamo come gli altri: oggi qui vogliamo parlare di medicina difensiva senza fare i soliti incontri elettoralistici, così come abbiamo fatto la scorsa settimana sul bilancio dei comuni». Così esordisce il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle, Massimo Tamburri, nel corso di un incontro pubblico nella sala Cola dell’Amatrice ad Ascoli. L’iniziativa era la conclusione di una intensa giornata per i pentastellati, fra una conferenza stampa sulla sicurezza degli edifici scolastici e una passeggiata per le vie del centro con il senatore Gianluigi Paragone.
Proprio Paragone, rimasto in compagnia degli attivisti ascolani per circa un’ora fra puntate al Caffè Meletti e selfie nelle piazze, ha salutato promettendo di tornare per il ballottaggio fra Tamburri e il suo sfidante. Al centro del suo breve intervento il rapporto fra Lega e Movimento 5 Stelle all’interno del Governo, lui che in passato è stato direttore de La Padania, l’allora organo ufficiale della Lega Nord: «Dobbiamo rimarcare le profonde differenze che ci dividono, se fossimo stati simili non ci saremmo presentati separati alle scorse politiche e non avremmo avuto bisogno della faticosa gestazione di un “contratto di governo”». Per l’ex conduttore de La Gabbia, «il conflitto di interessi e l’accusa di corruzione che ha riguardato l’ormai ex sottosegretario Siri, insieme al recente caso della sanità in Lombardia, dovrebbero seriamente far riflettere Salvini: o torna all’ovile e a certe dinamiche da centrodestra berlusconiano o sceglie definitivamente una visione di cambiamento». In conclusione, il senatore ha invitato caldamente a votare Movimento 5 Stelle non solo alle amministrative ma anche alle europee, indicando accanto a lui Nicola Magi, vice sindaco di Montelabbate (Pesaro Urbino), che si candida a rappresentare le Marche in Europa.
L’intervento più legato alla situazione ascolana, nel pomeriggio dedicato a salute e sanità, è stato quello del consigliere comunale uscente Giacomo Manni, presidente della Consulta comunale per la salute. «Le Marche di Luca Ceriscioli, che pure si è tenuto la delega alla sanità, sono rimaste al palo». In particolare Manni punta il dito sul ritardo nell’adozione del Piano socio-sanitario regionale, ovvero del principale strumento di programmazione sanitaria regionale (obiettivi, modelli organizzativi, standard dei servizi erogati ecc.). «Prima che venga approvato dal Consiglio regionale passeranno mesi, ma la cosa davvero grave è il suo contenuto: generico, senza dati, senza confronto con i portatori di interesse, senza un minimo lavoro di approfondimento». Il principale bersaglio polemico del consigliere pentastellato è l’ospedale unico del Piceno: «L’operazione prevede un nuovo ospedale per ogni Provincia con una spesa di 2,2 miliardi di euro, di cui 250 milioni da spendere per la nuova struttura da realizzare a Spinetoli. Siamo di fronte alla creazione delle solite cattedrali nel deserto». Una delle domande principali che si pone l’esponente 5 stelle è quella relativa all’ubicazione: «Perché Spinetoli? Semplice, l’ha scelto un algoritmo sulla base di alcuni parametri, ma quali? Mistero!».
Inoltre, resta ancora da risolvere lo storico sottodimensionamento delle strutture sanitarie picene, che accolgono turismo sanitario da tutte le regioni confinanti, «senza che resti sul territorio un solo euro di quelli rimborsati dalle altre regioni per le prestazioni erogate». Il tema del finanziamento è un’altra delle questioni centrali nella questione dell’ospedale unico: «Sarà un partenariato pubblico-privato? Allora il guadagno sarà sempre e solo del privato, come è stato ampiamente dimostrato! I servizi pubblici essenziali come acqua, rifiuti o sanità non possono sottostare a logiche di profitto».
La valorizzazione del ruolo fondamentale svolto dal Servizio sanitario nazionale è il filo conduttore che ha animato i vari interventi: ad alternarsi sono stati i parlamentari marchigiani Rachele Silvestri, Roberto Cataldi e Sergio Romagnoli, insieme a due tecnici della materia come il «chirurgo prestato alla politica del Movimento 5 Stelle» Pierpaolo Sileri, presidente della commissione Igiene e Sanità del Senato, e il primario di Oncologia all’ospedale di Teramo, Amedeo Pancotti, assessore designato alla qualità della vita in una ipotetica giunta Tamburri. A latere dell’incontro Pancotti conferma che questo è solo il primo passo: «La politica per me è una passione fin da quando avevo 17 anni e fondammo il circolo parignanese; dopo aver incontrato Massimo e averne riconosciuta l’estrema competenza mi sono convinto e in futuro il mio impegno sarà ancora più diretto, per il momento però sono ancora restio a lasciare i miei pazienti».
L’onorevole Silvestri si è soffermata a illustrare un piano per razionalizzare la spesa sanitaria, che sta portando avanti insieme al collega della commissione Attività produttive della Camera Massimiliano De Toma: «Ci sono 1,5 miliardi da recuperare e reinvestire in altro, semplicemente creando un sistema efficiente e omogeneo in tutta Italia, deputato alla gestione delle mense, della biancheria, dei rifiuti e della cancelleria». Cataldi ha parlato, dal suo punto di vista di avvocato specializzato, della crescita del contenzioso giudiziario nella sanità e di come questo porti a un aumento molto forte della spesa e a una diminuzione dell’efficienza del sistema. L’intervento più lungo e partecipato, con varie domande dal pubblico, è stato quello del presidente Sileri che si è soffermato sugli obiettivi del Servizio Sanitario nazionale da qui a quarant’anni, illustrando le scelte che si stanno discutendo attualmente in Parlamento. Dalla tessera sanitaria che renda accessibili le cartelle cliniche dei pazienti, all’approvazione del registro nazionale dei tumori, che permetterà di capire come, dove e quando intervenire in modo molto preciso e puntuale (si è fatto l’esempio di Ascoli con la ex Carbon). Sileri ha anche annunciato interventi in tema di edilizia sanitaria che saranno rivolti, con specifici finanziamenti, alle zone terremotate.
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