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Piazza Diaz invasa dai piccioni
«Balconi pieni dei loro escrementi,
il Comune deve intervenire subito»

ASCOLI - Sono esasperati gli abitanti delle palazzine che si affacciano sulla piazzetta. E, preoccupati per l’igiene pubblica, sollecitano l’invio di operatori specializzati nelle operazioni di bonifica.
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Piccioni ovunque in Piazza Diaz, anche sulle panchine

Stanchi, esasperati per ritrovarsi quasi ogni giorno i propri balconi sudici di escrementi di piccioni, alcuni abitanti dei palazzi che si affacciano su Piazza Diaz, a Campo Parignano, attraverso Cronache Picene, decidono di lanciare un appello-denuncia al Comune. «La piazzetta – racconta un residente – ormai da settimane, diciamo anche da mesi, è presa d’assalto da questi piccioni. Che sono davvero tanti. Di giorno li vedi appollaiati sulle panchine o sulle altalene, la notte, invece, si trasferiscono in massa sui nostri balconi. E la mattina vi faccio immaginare cosa troviamo. Uno spettacolo indecente, tanti sono gli escrementi lasciati da questi pennuti».

Ma la preoccupazione degli abitanti delle palazzine, oltre che estetica, è soprattutto igienica, viste le tante malattie, una per tutte la salmonellosi, di cui i piccioni sono veri e propri portatori. E col rischio che a pagarne le conseguenze siano anziani, bambini, neonati, donne in stato avanzato di gravidanza, cioè quegli essere umani con sistemi immunitari più deboli. «Vi faccio notare – continua il residente – che piazza Diaz è frequentata principalmente da anziani, mamme e bambini, che utilizzano proprio quelle panchine e quei giochi, un attimo prima infestati dai volatili».

Cosa fare, allora? Come intervenire affinché questa proliferazione dei colombi s’interrompa? «Sarebbe opportuno – chiosa il nostro interlocutore – che il Comune provvedesse, quanto prima, a far intervenire personale addetto a questo tipo di operazioni. Non è possibile che in un luogo, vero e proprio punto di ritrovo per molti abitanti del quartiere, si debba convivere con vere e proprie colonie di colombi. Io non dico che non debbano esserci, ci mancherebbe. Ma questa è un’invasione».


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