di Walter Luzi
Sono venuti tutti per ricordare il Capo. Pippo Mascetti. Gli ex ragazzi, o eterni ragazzi, del Gruppo Sportivo Elettrocarbonium non sono voluti mancare neanche quest’anno al Memorial Giuseppe Mascetti. Sesta edizione dell’era moderna, voluta dalla figlia Cinzia e dalla sua famiglia, che si è idealmente riallacciata alle nove edizioni del prestigioso torneo giovanile Città di Ascoli, ideato e brillantemente organizzato da Mascetti dal 1978 al 1986. A otto anni dalla sua scomparsa resta sempre vivo il ricordo di questo grande personaggio ascolano che ha saputo lasciare una impronta profonda in campo sociale e sportivo, oltre che industriale. Al timone di quella che è stata la prima industria ascolana per oltre un secolo, seppe infatti organizzare, in completa autonomia, uno dei gruppi polisportivi aziendali più grandi d’Italia, e dotare la città di moderni impianti sportivi. Ma, soprattutto, incarnare e trasmettere gli ideali e i valori di una illuminata scuola di vita prima che di sport.
Trentuno anni da alto dirigente industriale spesi, essenzialmente, al servizio della collettività e del tessuto sociale cittadino senza che nessuna amministrazione, associazione o federazione, mai, gliene abbia riconosciuto pubblicamente il dovuto merito. Ma nessuno di quelli che hanno avuto la fortuna di crescere, come uomini e calciatori, nella grande famiglia del Gruppo Sportivo Elettrocarbonium, può dimenticare la figura del Capo. E così nella partita delle vecchie glorie, tradizionalmente inserita nel programma della manifestazione, nessuno vuole mancare. Per l’occasione sono arrivati anche Ivo Micucci, il decano dei fisioterapisti ascolani, e il fraterno amico di Pippo Giancarlo Catalucci. Tanti i presenti a cena, tra cui Giuliano Tosti presidente dell’Ascoli, Gianluca Ciccoianni azionista bianconero, gli ex Picchio Meco Agostini, Tonino Aloisi e Pietro Zaini.
Nel programma del Memorial Mascetti 2019 spazio anche per il test-match Calcio for special riservato ai calciatori diversamente abili, e alla categoria “Primi calci” delle squadre cittadine allo stadio “Del Duca”. Ma il vecchio cuore nero-arancio torna a battere, forte, qui, sull’erba spelacchiata del “San Marcello”. In campo, nonostante acciacchi e chili di troppo, oppure, sempre più numerosi con il passare degli anni, a bordo campo, da spettatori. Interessati, emozionati, comunque partecipi di questa grande festa, questo nostalgico e gioioso amarcord nel ricordo della grande Elettrocarbonium, fabbrica e squadra, che furono. A casa, al “San Marcello”, uno dei gioielli, con il “Santa Maria” di Carpineto, costruiti e regalati alla città da Mascetti fra il 1973 e il 1979.
Si torna a correre dietro un pallone sotto l’alta ciminiera che li ha visti crescere e invecchiare, simbolo passato di potenza industriale e benessere economico del territorio, presente di polemiche ambientaliste, spesso pretestuose, e futuro di fumosi e utopistici progetti di riqualificazione urbana. Un tuffo nel passato emozionante per tutti, ricordi di gioventù e abbracci, aneddotti divertenti che non ci si stanca mai di raccontare e riascoltare, pacche sulle spalle e lucciconi. Qui, almeno una volta l’anno si ritrova la grande, vera, famiglia allargata di Pippo Mascetti. La corsa è appesantita e il controllo di palla approssimativo per i più, ma il Capo, a cui il sorriso non mancava mai, sorriderà ancora di certo a guardare i suoi ragazzi da Lassù.
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