di Adriano Cespi
Polemiche, schermaglie tra Amministrazioni comunali, quelle di Ascoli e San Benedetto, e quella regionale, bagarre politica. Il progetto per la realizzazione dell’ospedale unico del Piceno è diventato un punto fermo della campagna elettorale ascolana. Un argomento intorno al quale si è acceso lo scontro. Nessuno però, nel centrodestra e nel centrosinistra, ha sollevato un interrogativo: nella scelta dell’area di Spinetoli, per la realizzazione, appunto del nuovo nosocomio, sono stati presi in considerazione i dati relativi al rischio esondazione? In particolare quelli evidenziati dall’Autorità di Bacino del Tronto e contenuti nel Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico del fiume Tronto? Interrogativi, tra l’altro, che rimbalzano con preoccupazione in alcuni ambienti di “addetti ai lavori”. Questo perché, se prendiamo in considerazione le diverse tavole elaborate dall’Autorità di bacino sul pericolo alluvione lungo la vallata del Tronto, ci accorgiamo che l’area in questione, quella cioè in cui l’algoritmo regionale ha individuato il luogo più idoneo dove insediarci l’ospedale unico del Piceno, a seguito della non decisione dei sindaci del Piceno ad indicare, loro, un’area ad hoc, ricadrebbe completamente in zona E2, a rischio medio (colore giallo in tabella), che confina con una zona E3, a rischio elevato (colore celestino in tabella), che è molto vicina anche ad una zona E4, a rischio molto elevato (colore rosso in tabella). Quest’ultima è quella indicata, nelle tavole contenute nella Carta del dissesto e delle aree esondabili, proprio a ridosso dell’uscita di Spinetoli sulla superstrada Ascoli-mare. Si evince, quindi, che i mezzi di soccorso, ambulanze in primis, in caso di alluvione sarebbero impossibilitati a raggiungere il nosocomio. Ma non solo. Lo stesso complesso sanitario si ritroverebbe interessato dall’evento, visto che, come indicato dalle tavole, rientrerebbe in zona a rischio medio e confinante con un’altra a rischio elevato.
IL SINDACO DI SPINETOLI LUCIANI CONFERMA, RASSICURA E LANCIA INTERROGATIVI
«Sì, l’area in questione ricade in zona E2, cioè a rischio medio – spiega il sindaco di Spinetoli, Alessandro Luciani – è anche in prossimità di insediamenti produttivi, di un asilo e di un centro medico, che sono lì da molto tempo. E’ comunque sufficiente una variante al piano regolatore, che modifichi la destinazione dell’area da agricola a socio-sanitaria, e che, in fase di costruzione dell’ospedale, si rispettino regole e vincoli inseriti in variante perché l’impasse possa essere superato. Ma vi lancio un interrogativo: a San Benedetto sono riusciti a costruire strutture e complessi importanti a ridosso della zona Sentina, che è decisamente meno sicura, da un punto di vista di rischi alluvionali, della nostra: come è stato possibile?».
PROBLEMATICA CHE INTERESSA ANCHE LE AZIENDE DELLA VALLATA DEL TRONTO
Una problematica, peraltro, quella delle aree a rischio esondazione, che sta creando problemi anche alle aziende della vallata del Tronto rispetto ad eventuali necessità di ampliare gli stabilimenti o di utilizzare manufatti costruiti in quelle zone. Figuriamoci ad una costruzione di natura sanitaria quali problematiche determinerebbe.
UN CASO SIMILE ANCHE PER L’OSPEDALE UNICO DI PESARO
Ma se sconfiniamo verso il nord delle Marche, ci accorgiamo che quanto da noi evidenziato è un po’ lo stesso problema che la “Sinistra per Fano” ha denunciato, qualche mese fa, per l’area di Muraglia individuata dalla Regione per realizzarci l’ospedale unico di Pesaro. Una zona che confinerebbe, secondo la “Sinistra”, con aree a rischio esondazione medio, elevato e molto elevato. E che, anche per questo, ha convinto gli esponenti della forza politica a presentare un esposto in Procura.
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