di Federica Nardi
Il Senato ha approvato il testo modificato del decreto Sblocca cantieri, che contiene alcune misure che vogliono accelerare la ricostruzione nei territori colpiti dai terremoti del 2016.
Il testo passerà nei prossimi giorni alla Camera ma, come spiega il senatore leghista Giuliano Pazzaglini, ex sindaco di Visso (Macerata), «non dovrebbe essere modificato nella sostanza in quanto non ci sono i tempi tecnici. Il decreto scade il 17 giugno, per cui andrà approvato prima». Il senatore e commissario regionale Paolo Arrigoni sottolinea che la Lega ha «concentrato ogni suo sforzo nel sostenere il più grande cantiere del Paese che deve restituire dignità e speranze ad un Centro Italia in ginocchio». Rispetto al testo originale del decreto si aggiungono diverse misure.
CASETTE FAI DA TE – Un emendamento estende la cosiddetta “Salva Peppina”, la norma ispirata alla vicenda della 96enne terremotata di Fiastra che aveva costruito una casetta di legno su un terreno edificabile poi sequestrata perché abusiva (e infine dissequestrata). L’emendamento prevede (nell’ottica di scongiurare fenomeni di abbandono del territorio), la possibilità di installare strutture per abitazioni temporanee e amovibili nei comuni che presentano oltre il 50 percento di immobili dichiarati inagibili con esito E.
BUSTA PAGA PESANTE – Tra le più attese (anche se ancora non operativa fino alla conversione alla Camera) la proroga dell’inizio della restituzione della busta paga pesante, che slitta a ottobre 2020. Una proroga che arriva agli sgoccioli e ha creato enorme confusione nel territorio, tanto che alcune realtà economiche hanno già iniziato a pagare le rate temendo di incorrere in sanzioni (nonostante le rassicurazioni del sottosegretario Vito Crimi sul fatto che aveva parlato con l’Inps per bloccare le lettere).
DEROGA PER LE SCUOLE – Sul fronte della scuola, accolto l’emendamento a firma del senatore Francesco Verducci che deroga ai numeri minimi per la formazione delle classi nei comuni del cratere per il prossimo anno scolastico, scongiurando così la perdita di ulteriori servizi (soprattutto nei piccoli comuni montani).
COMUNI E USR – Diverse le novità sul fronte ricostruzione. Ai Comuni, previo accordo con l’Ufficio speciale per la ricostruzione (Usr), possono spettare le istruttorie non solo delle case classificate con danni B e C ma anche E (a livello operativo 4, cioè da demolire e ricostruire). Per far fronte a questo carico di lavoro si prevede l’assunzione di 200 dipendenti a tempo determinato nei comuni del cratere e negli Usr per il 2019 e il 2020. Viene inoltre eliminato il tetto massimo di assunzioni (fissato prima a 750 unità) del personale dedicato alla ricostruzione. Nella ricostruzione pubblica viene anche consentito l’affidamento diretto per incarichi inferiori ai 40mila euro e tramite procedure negoziate tra professionisti iscritti nell’elenco speciale per soglie superiori. I Comuni inoltre otterranno il ristoro dell’esenzione della tassa sulla pubblicità e di quella sull’occupazione del suolo pubblico. Per i Comuni con più di 30mila abitanti c’è ora anche la possibilità di utilizzare la quota vincolata dell’avanzo di amministrazione per interventi urgenti su strade e infrastrutture.
ALTRE NORME – Per la ricostruzione delle chiese previsti interventi più veloci per la riparazione dei 700 luoghi di culto inagibili. Mentre sono stati stabiliti dei criteri per evitare le concentrazione di incarichi contemporanei ai professionisti nella ricostruzione privata. Infine viene previsto il rimborso spese di viaggio, vitto e alloggio per il commissario alla Ricostruzione e gli esperti, (era già prevista e viene confermata l’aspettativa retribuita per il commissario). Restano confermate, tra le altre, le norme che modificano i limiti di amianto nelle macerie per evitare che minime quantità blocchino la rimozione, la possibilità per chi deve ricostruire casa di procedere per affidamento diretto all’impresa e al professionista (purché iscritti all’anagrafe antimafia) e la possibilità di vendere l’immobile distrutto o inagibile già beneficiario di contributo per la ricostruzione.
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