di Stefania Mistichelli
Adottare un’opera d’arte in modo da garantirne il restauro e restituire le opere recuperate nel post terremoto alle proprie comunità. Con questa doppia finalità la Diocesi di Ascoli ha promosso la mostra “Lavori in corso. Opere d’arte dai luoghi del sisma” inaugurata stamattina presso il Battistero. Un’inaugurazione parziale visto che l’esposizione, curata dall’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici, si snoderà su due contenitori cittadini: lo stesso Battistero e la chiesa di San Gregorio Magno. «Dopo gli eventi sismici sono stati scoperti oggetti d’arte di grandissimo valore artistico e messe in sicurezza, grazie al grande impegno dei tecnici delle soprintendenze, dei vigili del fuoco, dei carabinieri del nucleo tutele beni culturali con il maggiore Grasso e degli operatori della protezione civile, moltissime opere cui le popolazioni sono molto legate, in quanto importanti oggetti di culto e di fede», spiega Michele Picciolo, presidente del comitato scientifico composto anche da Simona Massari, Elio Nevigari, Gigi Morganti, Adriana Cipollini e Tiziana Mazzocchi. «A margine di questa prima fase, necessaria, abbiamo concretizzato il progetto voluto dal vescovo Giovanni D’Ercole di allestire una mostra in due luoghi così significativi per la città».
La prima sezione inaugurata stamattina contiene le 24 opere ritenute più significative tra quelle esposte al Museo Diocesano, ora chiuso perché inagibile. «Tale sezione è stata intitolata “Lo scrigno dei tesori” -continua Picciolo- perché contiene opere d’arte di grandissimo valore. A breve, speriamo entro due mesi, verrà inaugurata nella chiesa di San Gregorio Magno la seconda sezione, “Una mostra per ricominciare”, che conterrà opere da tutti i territori colpiti dal terremoto: verrano esposti oggetti forse meno preziosi dal punto di vista artistico, ma di grande valore per le popolazioni. Inoltre, fin da subito sarà possibile visitare la Cappella del SS. Sacramento in Cattedrale, dove sono esposte la Sindone e il Crocifisso di Arquata del Tronto, mentre lungo uno dei viali del Giardino Vescovile è stato creato un percorso tematico della memoria con le campane dei campanili crollati o danneggiati, visitabile su richiesta».
Alcune delle opere esposte sono state restaurate grazie al coinvolgimento dell’Università di Camerino, che ha collaborato anche all’allestimento, mentre altre aspettano di essere “adottate” grazie ai fondi che saranno raccolti nel corso di questa esposizione. Per ora l’ingresso è libero (poi diventerà “ad offerta”), dalle 10,30 alle 12,30 dal lunedì al venerdì e con orario anche pomeridiano dalle 16 alle 18 il sabato e la domenica.
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