di Luca Capponi
Cecco torna a Firenze. E lo fa in un luogo dal grande valore (non solo) simbolico, cioè la Casa di Dante. E’ lì che si terrà, dal prossimo 22 giugno al 4 luglio, quello che si preannuncia evento di grande interesse. Trattasi della mostra “Pervasioni” di Emiliano Albani, carrellata che attraverso tre sezioni ripercorre l’attività dell’artista ascolano dal 1995 ad oggi.
Un’attività contraddistinta dalla voglia di contaminare e sperimentare, volta ad abbracciare ambiti come appunto l’arte figurativa, la poesia, la musica; non a caso nell’esposizione di Firenze (patrocinata dal Comune), città dove Cecco d’Ascoli trovò la morte arso vivo dall’Inquisizione nel 1327, non vi sarà solo la sezione imperniata sullo Stabili, a cui Albani ha dedicato anche un monologo che durante l’inagurazione verrà eseguito da Vincenzo Di Bonaventura.
In uno spazio, infatti, troveranno posto opere che seguono la scia della “Fonofigurazione“, scuola pittorica che sposa musica e tratto da lui stesso fondata insieme a Diego Pierpaoli, mentre nella terza ed ultima sezione il ciclo di dipinti “Geo-Logica”, ispirati alla tragedia del sisma del centro Italia.
Tanti gli spunti, dunque, e tante le curiosità: dal ritorno di Cecco a Firenze, proprio in occasione del 750° anno dalla nascita e proprio nella casa del sommo Dante con cui ai tempi ebbe di che “duellare” a livello intellettuale, fino al fatto che all’interno delle sale sarà possibile consultare gli scritti di Albani e ascoltare le sue composizioni musicali collegadosi ad iTunes tramite un iPad.
E poi, ancora: nel catalogo del ciclo Geo-Logica Albani ha coinvolto anche poeti ascolani, mentre molte cornici dei quadri esposti sono spezzature che l’artista ha recuperato dal Museo di Arte Immanente di Arquata del Tronto, crollato dopo la scossa dell’ottobre 2016.
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