Il 4 e 5 gennaio il Mas Club Sport Center di Massignano ha ospitato una sessione della ricerca sullo sport agonistico condotta dall’accademia Iapnor, l’associazione senza scopo di lucro che da due anni sta monitorando e studiando atleti sia normodotati che con disabilità del nuoto nazionale italiano, fra cui l’atleta paralimpica Xenia Francesca Palazzo che ha esordito a Rio 2016.
«Il Mas Club è una realtà giovane nel territorio piceno e marchigiano ma fin dall’inizio abbiamo voluto dare un’impronta chiara di supporto al territorio e alle famiglie nella nostra attività legata allo sport, al fitness e al benessere nel suo complesso – dichiara Emilio Iuliani, direttore del centro sportivo – e per questo abbiamo promosso diversi progetti legati alla sostenibilità e alla responsabilità sociale d’impresa. Per lo stesso motivo ospitiamo in questi giorni un’altra sessione dello studio portato avanti dalla Iapnor, fornendo l’utilizzo della struttura, non solo delle corsie della piscina semiolimpionica ma anche degli studi allestiti per le sedute e il monitoraggio, utili a tutti i professionisti coinvolti nel progetto».
Nella due giorni al Mas Club insieme agli atleti sono intervenuti medici, paramedici, alimentaristi e altri figure legate allo sport agonistico per valutare e controllare le condizioni dei giovani atleti, prestando la loro opera gratuitamente. Presente anche un allenatore federale per le rilevazioni relative alle gare simulate in cui gli atleti cercano di fare il loro miglior tempo.
In ogni sessione di ricerca Iapnor vengono fatte delle rilevazioni, analisi e sedute riabilitative che rappresentano un costo elevato e non sarebbero accessibili a tutte le famiglie degli atleti. «La nostra associazione – dichiara Vittorio Serafini, segretario generale Iapnor – ha promosso questo studio di durata triennale che si sostiene grazie al volontariato e alle donazioni. Il fine non è solo migliorare le prestazioni dell’atleta ma è anche quello di sottolineare che è un sistema complesso, in cui interagiscono fattori multipli. Risulta necessario allargare l’orizzonte di azione e di indagine. Ecco perché reputiamo basilare la personalizzazione, dallo schema di allenamento all’alimentazione, insieme a tutto ciò che compone lo stile di vita dell’atleta. Un esempio può portarlo l’atleta paralimpica Xenia Francesca Palazzo, che abbiamo conosciuto nel 2014. Con lei abbiamo iniziato un percorso oltre tre anni fa a causa delle difficoltà manifestate nel muoversi e nel nuotare».
Lo studio Iapnor si propone come un approccio innovativo rispetto a quello che è la medicina sportiva ufficiale, ma si prefigge anche di trasferire su larga scala e soprattutto in ambito famigliare i principi generali ricavati dalla ricerca, a favore dei piccoli atleti di domani.
«Abbiamo deciso di supportare questa iniziativa di avanguardia – conclude Iuliani – perché condividiamo l’approccio della ricerca e la volontà di supportare non solo gli addetti ai lavori dello sport agonistico ad alti livelli. Desidero ricordare che il nostro centro è nato con la finalità di far raggiungere il benessere a tutti i livelli e ad ogni età, partendo dalle donne in dolce attesa fino alla terza e quarta età. Il centro è frequentato da tante famiglie e vogliamo nel tempo dare contributo alla prevenzione con un corretto stile di vita, per una vita in salute fin dalla più tenera età».
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