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Barriere antirumore sulla costa,
i sindaci: «Fermare le procedure»

IL PUNTO di Maurizio Mangialardi, sindaco di Senigallia e presidente dell'Anci Marche, sul progetto a ridosso della linea ferroviaria dopo l'incontro con il ministero
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di Andrea Braconi

Dove ci sono le necessità che si facciamo le barriere antirumore lungo la tratta ferroviaria costiera. Dove però non ci sono o non possono essere realizzate vanno assolutamente trovate altre modalità, rigorosamente concordate con i territori. È la posizione del presidente dell’Anci Marche, Maurizio Mangialardi, ribadita anche a Roma in occasione della Conferenza dei servizi che ha riguardato il Comune di Mondolfo. «La Conferenza ha fortunatamente espresso parere negativo ma devo dire che l’incontro con il Ministero è andato bene, adesso aspettiamo le evoluzioni partendo da un presupposto: non siamo per il no ma per una soluzione ragionata e condivisa», ha spiegato il primo cittadino di Senigallia.   Mangialardi, insieme alla vicepresidente della Regione Anna Casini, ha guidato una nutrita delegazione di sindaci, consegnando un documento sottoscritto dall’Anci Marche e dalla Regione. «Un documento che penso dia molta forza alla nostra azione – rimarca – e nel quale abbiamo ribadito la necessità di mettere in sicurezza dal punto di vista acustico i nostri territori, invitando ministero e Rfi a provvedere. Sul come però non siamo d’accordo su ciò che hanno presentato, cioè quelle strutture fisse lungo tutti i chilometri della tratta ferroviaria. Gli abbiamo chiesto di fermarsi e di sospendere le procedure delle Conferenze di Servizi». Le modalità, secondo i sindaci, vanno ripensate, anche alla luce di tecniche più innovative. «Non siamo contro le barriere, ma siamo per soluzioni integrate decise con i territori e che coinvolgano le istituzioni – ha aggiunto Mangialardi – Da parte del dottor Danilo Scerbo, del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, c’è stata una disponibilità a ragionare con i territori e con Rfi per capire la proposta avanzata dalla Regione Marche e dai Comuni. Ci sono, perciò, le condizioni per procedere con una modalità che l’Anci ha evidenziato. Anche nell’intesa Stato-Regioni c’è il parere negativo che la Regione ha già anticipato, quindi c’è l’assoluta necessità di ridiscutere il progetto. Il fatto di esserci confrontati come istituzioni e con serietà ha permesso di capire qual è la posizione dei sindaci e della Regione che, lo voglio ripetere, non è contro ma è per trovare uno strumento più adeguato».

 

 


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