di Benedetto Marinangeli
(foto di Alberto Cicchini)
Alle ore 8,27, con tre minuti di anticipo rispetto alla tabella di marcia, Cesarino Canali ha inserito la prima marcia del bus con direzione Roccaporena. E’ iniziata così l’avventura della nuova Samb targata Paolo Montero. I rossoblù sono arrivati alla spicciolata, hanno indossato la divisa sociale e poi sono saliti sul pullman.
Ad attenderli il diggi Walter Cinciripini, il team manager Italo Schiavi e Paolo Montero con il suo staff. Vecchi e nuovi hanno fatto subito conoscenza e da questo pomeriggio inizieranno a sudare. Resteranno a Roccaporena fino al 3 agosto, alla vigilia della gara casalinga della Tim Cup che vedrà la Samb impegnata contro una formazione di serie D.
«Siamo contenti di partire per il ritiro – dice Paolo Montero – è da un mese che siamo a San Benedetto per programmare tutto e finalmente è arrivato il giorno che aspettavamo. Siamo molto fiduciosi per questa nuova avventura ed ora l’obiettivo è quello di costruire la squadra che abbia attitudine al lavoro, che in campo si aiuti vicendevolmente e che abbia idee calcistiche chiare».
Montero, la Samb è ancora in formazione, potrebbe incontrare delle difficoltà nel lavoro da svolgere?
«Assolutamente no. Questo è il calcio non dobbiamo mica conquistare il premio Nobel per la chimica. Devo solo trasmettere ai ragazzi la voglia che io ed il mio staff abbiamo. Il calcio è dare un’idea calcistica alla squadra che poi possa esprimere in campo».
Il valore aggiunto di questa squadra sarà proprio l’allenatore.
«Io non sono un pezzo da novanta. Nei tredici anni che ho giocato in Italia ho sempre parlato poco con i giornalisti perché mi piace lavorare intensamente, passando inosservato e tenendo un profilo basso. L’ Uruguay è come l’ Italia dove il lavoro paga sempre. E poi vengo da due società di vita come Atalanta e Juventus, città operaie e concrete. Se si commettono degli errori si può migliorare solo lavorando ma soprattutto si deve avere l’umiltà di sapere ascoltare».
Quali concetti tattici darà alla squadra in questi giorni di ritiro?
«La certezza che abbiamo è la modalità di come si gioca il calcio in Italia. E cioè triangolazioni, verticalizzazioni e squadre intense. Ho visto in questi giorni tante partite della Samb ed ho notato che abbiamo dei centrali difensivi con buoni piedi e così anche i mediani. Queste caratteristiche ci permettono di creare belle situazioni per i centrocampisti e gli attaccanti. Insomma, come si diceva una volta, a loro arriveranno palloni rotondi e non quadrati».
Montero quali sono gli obiettivi della sua Samb?
«Lo ripeto, sono fiducioso, ma teniamo un profilo basso. Voglio solo una squadra vivace in campo».
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