di Marco Ribechi
Risorgimarche balla la samba carioca sotto la pioggia battente. Nonostante il maltempo e la forzata fine anticipata il concerto a sorpresa di Stefano Bollani e Hamilton De Holanda ha sicuramente segnato una delle tappe artistiche più elevate tra tutti gli appuntamenti fin qui proposti dal festival per le comunità colpite dal sisma.
Se questo è il livello delle date segrete di Risorgimarche bisogna augurarsi che le sorprese non finiscano qui. Dopo lo strepitoso concerto di Toquinho dell’anno passato nella Cuna di Fematre in cui aveva trionfato la bossanova, oggi a rallegrare il Dosso Vallonica, tra San Severino e Gagliole, è un altro ritmo del Brasile, quello della samba, unito al genio italico di Stefano Bollani.
L’artista milanese al piano e Hamilton De Holanda al badolim hanno dimostrato cosa può produrre un sodalizio artistico di dieci anni tra due grandissimi strumentisti. Audaci i presenti che hanno sfidato un cielo nero che faceva pensare a un solo esito nel pomeriggio: pioggia battente. Nella salita verso il luogo del concerto, come in tacito accordo comune, nessuno parlava del rischio nubifragio, forse per esorcizzare un futuro già scritto. Senza perdersi d’animo il popolo di Risorgimarche ha percorso i bellissimi sentieri che da Tabbiano o da Gagliole hanno condotto i circa 2mila cinquecento presenti al cospetto del palco.
Con qualche minuto di anticipo sulla pioggia i camminatori sono stati subito accolti dalla prima meraviglia: il pianista Simone Savina e la soprano Alessandra della Croce hanno interpretato alcune arie della Carmen tra cui la famosissima L’amour est un oiseau rebelle, grazie alla nuova collaborazione tra RisorgiMarche e il Macerata Opera Festival. Ascoltare il canto lirico su un altopiano verde tra il vento e il fresco delle nuvole è stato semplicemente qualcosa di sublime. Poi i primi cenni di pioggia e la decisione di ritardare l’inizio del concerto in attesa di una sperata spiovuta. Così è stato. In pochi minuti il maltempo ha lasciato il posto da protagonista ai due grandissimi artisti che, senza farsi più attendere, hanno attaccato subito con il pezzo di Caetano Veloso Boas Vindas, cioè Benvenuto. La qualità musicale del duo è subito chiara a tutti, grandi e piccoli, intenditori e non. Dopo un brano scritto da Bollani è la volta di un pezzo inedito marcato De Holanda: «Ho scritto questa musica una settimana fa – spiega il musicista in portoghese con la traduzione di Bollani – l’ho fatto pensando a Stefano e a lui lo dedico, si chiama Sambollani».
Tra una suonata e l’altra, con grande spazio all’improvvisazione, i brevi ma divertenti siparietti dei due pronti a scherzare sia tra di loro che con il pubblico. «Bravi per essere qui – dice Bollani – proprio non so cosa vi sia preso». Il brano successivo è una lunghissima session di improvvisazione di circa dieci minuti durante i quali il pubblico rapito regala tre applausi spontanei in altrettanti passaggi di altissimo livello. Poi la sorpresa delle sorprese, un brasiliano che si accinge a suonare un brano di un compositore argentino. Succede anche questo quando il compositore è del livello di Astor Piazzolla. Purtroppo proprio su questo romantico pezzo il cielo smette di essere clemente e la pioggerellina che già da un po’ tormentava i presenti diventa acquazzone. Ognuno si ripara come può, tra ombrelli, k-way e lenzuoli i presenti iniziano ad alzarsi, certi che ormai non c’è più speranza di continuare ad ascoltare il bellissimo concerto. C’è solo spazio per un po’ di musica napoletana con ‘O Sarracino prima di avviarsi verso il sentiero che riporta un pubblico comunque festoso e felice verso i parcheggi. Lì però alcune auto sono rimaste impantanate nel fango e sono state tirate fuori con i trattori. La magia di RisorgiMarche è anche nell’imprevisto e nella capacità di accettare con il sorriso persino il destino contrario. Il prossimo appuntamento sarà il 18 luglio con Tosca ai Piani di Monte Torroncello tra Camerino, Sefro e Serravalle del Chienti.
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