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“La casa di Angelo”
per accogliere i ragazzi ad Arola

ACQUASANTA - E' l'obiettivo della terza edizione di “Angelo fiori e colori”, festa in memoria di Angelo Petracci. I fondi raccolti finanzieranno la costruzione di una struttura in legno per la comunità locale e i giovani campeggiatori. Occorreranno 10.000 euro e altre forme di aiuto. La mamma: «Il nostro auspicio è che sia pronta per il prossimo anno, il Comune troverà il terreno»
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Il vescovo Giovanni D’Ercole con i genitori del piccolo Angelo: Luciano Petracci e Marianunzia Poli

di Maria Nerina Galiè

La terza edizione di “Angelo fiori e colori”, la festa in memoria di Angelo Petracci, in programma ad Arola domani, sabato 27 luglio alle 17, ha un obiettivo ambizioso e importante. Tanto quanto è importante che nessuno dimentichi il piccolo strappato a soli tre anni all’abbraccio della mamma per colpa del più crudele dei destini, a giugno del 2016. Il ricavato dell’evento sarà utilizzato per costruire nella piccola frazione di Acquasanta Terme dove viveva il bimbo, “La casa di Angelo”. Si tratta di una struttura in legno con cucina, sala mensa e bagni attrezzati, da mettere a disposizione della comunità locale, per i momenti di aggregazione, e di gruppi di giovani che si recheranno nei dintorni per una scampagnata o un campeggio.

«Per individuare l’area ci aiuterà l’amministrazione comunale e la casa sarà rivolta soprattutto ai ragazzi» ha precisato Marianunzia Poli, l’eroica mamma del bambino. La donna, insieme con il marito Luciano ed il prezioso appoggio dell’associazione di Pescara “Family Life” presieduta da Giovanna Medoro, ha trasformato il dolore in energia propulsiva volta ad aiutare gli altri. I fondi raccolti nel primo anno della manifestazione sono andati ad una famiglia bisognosa di Amatrice. Quelli dello scorso anno sono stati impiegati per riqualificare con opere e arredi i locali per il catechismo di Paggese. Alla giornata del 2018 ha partecipato anche il vescovo di Ascoli, Giovanni D’Ercole, che ha impartito la benedizione a tutti i bambini.

«L’idea di quest’anno – ha raccontato Marianunzia – è nata perché ci arrivano continue richieste di un posto dove i ragazzi possano ritrovarsi per una cena. Per Capodanno ad esempio. Oppure da parte degli scout o gruppi sportivi che vengono a visitare il nostro territorio, per un giorno o dormendo in tenda, e vorrebbero cucinare ed utilizzare i servizi igienici».

Per l’opera occorreranno 10.000 euro. E la signora Poli sa bene che di feste in memoria del suo piccino ne occorrerà più di una, insieme con altri aiuti che spera arriveranno. «Il nostro auspicio – ha concluso – è che “La casa di Angelo” sia pronta per il prossimo anno. Abbiamo già preso contatti con le ditte e tutte si sono dimostrate molto disponibili a venirci incontro con i pagamenti».


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