Dopo un giugno ed un luglio dalle alte temperature, eccoci nel periodo clou. A fronte di una situazione purtroppo già nota, con la sorgente di Foce di Montemonaco quasi del tutto compromessa dopo lo sconvolgimento delle falde causato dai terremoti, il Piceno si prepara ad affrontare il momento focale della stagione caratterizzato dalla decrescita delle sorgenti.
Niente chiusure notturne, però. La Ciip ci tiene a ribadirlo. In un momento come questo, dove soprattutto in Riviera si vive il culmine dal punto di vista dell’affluenza turistica, un provvedimento del genere avrebbe provocato non pochi disagi, oltre che una mazzata all’intero settore dell’accoglienza. Da questo punto di vista, confermano sempre dalla Ciip, se ne riparlerà ad ottobre. Proprio come avviene di solito, infatti, quanto accade nei mesi estivi si riverbera ovviamente sul periodo tardo autunnale. L’anno scorso lo stop all’erogazione venne scongiurato e posticipato fino a che possibile, con la chiusura dei rubinetti nelle ore notturne che scattò nel mese di gennaio ed una situazione tornata poi alla normalità graduale qualche mese dopo. Questo anche grazie all’attivazione del nuovo impianto di soccorso di Castel Trosino, che in tal senso sta dando una grossa mano.
L’auspicio, in attesa di sviluppi sul fronte sorgenti e soprattutto in merito al nuovo acquedotto, è che Giove Pluvio dia una mano con le piogge e che il meteo allenti un po’ la morsa del caldo: sempre la Ciip conferma che nei periodi di pioggia i consumi di acqua diminuiscono anche di 40 litri al secondo. Un dato indicativo, che nel caso fosse necessario rafforza quanto già noto: visto il livello di allerta, con gli impianti di soccorso attivati dal 1 agosto, vanno assolutamente evitati gli sprechi di acqua e gli utilizzi non consentiti di quella potabile (innaffiare orti e giardini, cortili, lavare automezzi, pulire strade, marciapiedi, eccetera), che sono proibiti dalla legge e che verranno sanzionati ove riscontrati. Inoltre particolare attenzione va riservata alla manutenzione degli impianti privati ad autoclave (serbatoi e pompe) e, in caso di loro assenza, andrebbe valutata la possibilità di installazione e attivazione.
Lu. Ca.
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