di Maria Nerina Galiè
La sfida dell’artigianato, oggi più che mai, è impari. Le aziende devono, e vogliono, stare al passo con i tempi senza voltare lo sguardo alla cura del particolare, alla ricercatezza e all’impiego delle abilità manuali. Perché sono queste le caratteristiche che fanno la differenza e vanno pertanto tutelate affinché non si estinguano, strette dalla morsa di un implacabile economia di mercato dove il prezzo è l’unica discriminante, anche a danno della qualità. Lo sa bene la Cna Picena, che non lesina occasioni in cui far emergere le professionalità locali.
Fashion Mood, che la sera di venerdì 26 luglio ha riempito la suggestiva piazza Kursaal di Grottammare, ne è stato un esempio. E il successo non si è fatto attendere nella kermesse di moda e spettacolo, giunta alla quinta edizione, grazie all’impegno del presidente della confederazione di Ascoli Luigi Passaretti, del direttore Francesco Balloni e dell’intero staff con il sostegno della Camera di commercio regionale, con il presidente Gino Sabatini sempre in prima linea, e da quest’anno della Regione Marche e del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e del Turismo. Hanno sfilato capi di abbigliamento, borse e accessori di realtà artigiane delle Province di Ascoli e Fermo che, non senza fatica, stanno portando alto il nome del made in Marche.
La meticolosità e l’operosità nelle realizzazioni che si cela dietro ogni manufatto non sono sfuggite ai padroni di casa, Enrico Piergallini e Lorenzo Rossi, sindaco e assessore di Grottammare. Tra gli ospiti anche il sindaco di Arquata Aleandro Petrucci. Conduttrice della serata, Barbara Chiappini affiancata da Moreno Bordoni, segretario provinciale della Cna di Pesaro ma anche ideatore di numerosi eventi incentrati sulla moda. Il cantante Luca Lattanzio, i ballerini de “I migliori anni” e l’opinionista Karina Cascella hanno offerto momenti di intrattenimento graditi al numeroso pubblico.
Ma gli applausi e lo stupore della platea hanno prediletto i prodotti degli artigiani, ben combinati nella coreografia che spesso li ha resi complici. Come gli abiti delle “Spose di Francesca” abbinati alle scarpe di Ferracuti. O i cappelli di Sorbatti, messi in risalto dagli occhiali in legno, realizzati a mano, da Massimo Annibali, e viceversa. C’erano anche il pregio della seta di “Lei me” e del cachemire di “Kiro” e lo scintillio con “Stella Milani”, che ha proposto anche una linea baby e pet. “Quitto” e “Wudawu” hanno puntato sull’unicità alla portata di tutti e l’innovazione con tessuti e lavorazioni fuori dagli schemi, mentre la tradizione delle ceramiche ascolane si è ripensata con i gioielli e i papillon di Monia Vallesi e Barbara Tomassini. A rendere ancor più ricca la serata, le calzature di Bruno Parmigiani e “Lillimil”, le creazioni di “Moda Artigiana” e “Piccolo atelier” di Ancona. Infine Marta Jane Alesiani, che ha fatto il salto con un marchio tutto suo dopo aver prestato la sua opera, ed essersi fatta le ossa, nelle più prestigiose case di moda internazionali.
L’attenzione della Cna nei confronti del settore moda resta alta e la confederazione capitata da Passaretti non intende mollare. La riprova è che punta sui giovani, ai quali ha riservato uno spazio nella prestigiosa vetrina di Fashion Mood dove hanno sfilato originali abiti degli studenti delle scuole di moda del territorio. Riconoscimenti sono andati a Waleska Prieto, vincitrice del concorso nazionale “Ricerca moda e innovazione”, premiata da Doriana Marini, presidente regionale di Cna. Ai “Sarti del borgo”, dalle mani di Maurizio Paradisi, presidente del confidi regionale Uni.co.
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