«Una sfida al governo: appropriatevi delle nostre idee e agite!». E’ quella che ha lanciato oggi a Roma il senatore azzurro Andrea Cangini presentando un pacchetto di proposte operative per la ricostruzione dei territori colpiti dal sisma. Insieme a Cangini c’erano, tra gli altri, anche le capogruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini (che giovedì saranno ad Arquata) anche i deputati Simone Baldelli e Nazario Pagano, il coordinatore regionale Marcello Fiori, la vice Claudia Regoli e diversi rappresentanti dei comuni terremotati. «Il 24 agosto -afferma Cangini- saranno trascorsi tre anni dalla prima scossa di terremoto che ha spezzato in due l’Italia. Poco e nulla fecero i governi del Pd, poco e nulla ha fatto il governo gialloverde. Servono sburocratizzazione, potenziamento del personale presso le amministrazioni comunali, procedure speciali per la pianificazione urbanistica, deroghe al sistema della contabilità pubblica, incentivi fiscali per cittadini e imprese. Avevo pensato di presentare un disegno di legge, ma, conoscendo i metodi della maggioranza, ho ritenuto che sarebbe stato inutile. Le idee, anche quando sono buone idee, se vengono dall’opposizione di regola restano lettera morta. Perciò ho preferito mettere nero su bianco una serie di proposte concrete da far pervenire al sottosegretario Crimi affinché le faccia proprie e le trasformi in un decreto. Un decreto quantomai urgente. Non ci tengo, non ci teniamo, alla primogenitura. L’importante -conclude- è fare, e fare le cose giuste. Importante sarebbe anche che il parlamento stilasse un Testo unico per la ricostruzione in modo da dare all’Italia, Paese fragile ad alto rischio sismico, quella griglia di certezze normative che consenta interventi rapidi ed efficaci. Il terremoto da tre anni deve essere la priorità nazionale».
rp
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati