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Incidenti al ponte di San Filippo:
il restyling è da rivedere
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ASCOLI - A dicembre l'auto volata di sotto con quattro ragazzi a bordo miracolati, oggi un frontale con due giovani finiti in ospedale. La curva è pericolosa e il parapetto non è sicuro, ma le cause sono distrazione e velocità
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La pericolosa curva del lato est del ponte di San Filippo

di Andrea Ferretti

Ad Ascoli, dopo l’incidente avvenuto nella notte tra il 27 e il 28 dicembre in cui una Fiat 500 – con quattro ragazzi di Monticelli a bordo (due feriti e due quasi illesi) – ha sfondato il parapetto del ponte di San Filippo, la struttura è rimasta danneggiata e rappresenta un pericolo costante per gli automezzi in transito. Nel violento urto l’auto demolì un pilastro del parapetto trascinando nella scarpata due elementi dello stesso. Cosa potrebbe accadere se al posto di una utilitaria nello stessa situazione si venisse a trovare un pullman? I pilastri di travertino, per caratteristica del materiale, pur resistendo molto bene alla compressione, male resistono al “taglio”, ossia alle forze laterali. Quindi sono inadeguati per il parapetto di un ponte a traffico veicolare.

La situazione al di là del parapetto

In passato è sempre avvenuto così, ma con i recenti lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza le vecchie recinzioni sono state sostituite con altre nuove. Ma queste ultime, purtroppo, sono state ancorate ai vecchi pilastri, con appendici molto labili. Lateralmente affondano nel travertino appena per 3 o 4 centimetri. A terra sono ancorate con “stop” del diametro di 8-10 millimetri a cordoli di travertino che sono semplicemente appoggiati al piano stradale e non solidali con la struttura del ponte. Quando in quel tratto – una doppia curva di cui una all’estremità est del ponte – transita un pullman, che di solito non procede a 50 km e che magari taglia anche un pò la strada e incrocia un altro mezzo, cosa potrebbe accadere nel caso di una brusca sterzata o una frenata improvvisa?

Fermo restando che sul ponte di San Filippo c’è un limite di velocità da rispettare (che molti non rispettano) l’incidente di Natale non è stato il primo e, purtroppo, non sarà nemmeno l’ultimo. Qualcuno dovrebbe intervenire, magari per primi coloro che hanno progettato il restyling della struttura ad opera del Comune che è tra l’altro costato un bel pò di soldi pubblici. Tra le ipotesi potrebbe esserci quella di annegare nei pilastri, dopo averli forati dall’alto in basso, pali di acciaio pieno. Le recinzioni andrebbero sostituite con altre più robuste e, soprattutto, ancorate meglio alla struttura del ponte e unite tra loro in modo da realizzare una specie di rete.

Che il ponte di San Filippo sia pericoloso da percorrere in entrambi i sensi di marcia lo conferma anche l’incidente avvenuto oggi. Un’automobile, con quattro ragazzi a bordo (manco a farlo apposta, proprio come avvenne nell’incidente del 27 dicembre) è entrata in collisione con un’altra vettura (condotta da un militare) nel medesimo punto, cioè all’imbocco del ponte venendo da Monticelli. E’ stato uno scontro frontale-laterale e la peggio è toccata a due ragazzi che sono stati soccorsi e trasportati al vicino ospedale Mazzoni. Ingenti i danni ai due mezzi. Sul posto ambulanze del 118 e, per i rilievi, i Carabinieri.

Sempre oggi, a testimonianza che la mancanza di attenzione e prudenza è la causa della maggior parte degli incidenti stradali, un altro sinistro si è verificato a pochi metri dal ponte, all’altezza della svolta per San Filippo, quasi davanti all’Iti Fermi. In questo caso si tratta di una precedenza non rispettata. Nessuno si è fatto male.

 

LA FOTOGALLERY di Stefano Farina

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