di Bruno Ferretti
Ogni società di calcio, molti allenatori, cercano – attraverso osservatori di fiducia – di studiare il prossimo avversario per capire bene come gioca, quali sono i suoi punti di forza, dove è più vulnerabile, come batte i calci piazzati (punizioni e calci d’angolo) e via dicendo. Ogni particolare può diventare importante per organizzare le necessarie contromisure. Anche se le Tv ormai trasmettono tutte le partite dei principali campionati, serie B compresa, la figura dell’osservatore resiste e continua ad essere importante.
Edoardo Cosmi, 25 anni, è il figlio di Serse
Serse Cosmi, nuovo trainer dell’Ascoli, ha un osservatore di assoluta fiducia e molto particolare: il figlio Edoardo. Quest’ultimo si è qualificato seguendo, due anni fa, il corso per “Osservatore Calcistico” organizzato dal Settore Tecnico della Federcalcio a Coverciano: ha conseguito l’abilitazione a svolgere questa attività di… 007 calcistico. Edoardo Cosmi ha cominciato quando papà Serse era a Trapani e continua adesso con il padre passato sulla panchina dell’Ascoli.
Il giovane osservatore perugino di solito va a studiare il prossimo avversario, ma può capitare anche di andare a visionare qualche singolo calciatore per valutarne a fondo le caratteristiche, i pregi e i difetti. Poi presenta la relazione tecnica a papà Serse, relazione che può essere molto utile in vista della prossima partita. Edoardo è ancor molto giovane (25 anni) ma sa già svolgere la propria funzione, del resto in casa Cosmi avrà sentito parlare di calcio fin da bambino. A proposito di casa, Serse ha scelto l’appartamento nel quale vivere durante la sua permanenza ad Ascoli: è in pieno centro, a due passi da piazza del Popolo. La scorsa settimana è venuta a ad Ascoli anche la moglie Rosy: oltre a sopracitato Edoardo, il tecnico perugino ha un’altra figlia, Giorgia, che lavora a Milano.
Pierpaolo Piccioni
CARO GANZ, PENSA SOLO AI GOL – «Buongiorno Simoneandrea Ganz, sono un tifoso dell’Ascoli (inizia così la lettera aperta di Pierpaolo Piccioni al neo attaccante bianconero diffusa sul gruppo facebook “Tifi l’Ascoli se”, ndr). So che i calciatori del Picchio leggono queste righe, mi permetto di parlarti -viste le rispettive età- da zio a nipote. Due raccomandazioni due. Passeremo sopra alla querelle Ganz viene-Ganz non viene che per una squadra con la nostra storia suona sempre leggermente irriverente. Ti renderai conto, appena messo piede in campo, che piazza è questa. Ti si chiede di far gol e di impegnarti per la squadra, e poco altro. Ormai i giocatori che baciano la maglia non sono credibili, a meno che non giochino da 10 anni per gli stessi colori oppure siano nativi della città. L’ho visto fare da Giorgi, Carpani e Orsolini negli ultimi anni, da Iachini, Carillo e gli altri negli anni ’80. Sei in un posto che ti può rilanciare, e alla grande. Popolato di persone esigenti perché, come me, hanno visto autentici campioni calcare il manto verde al Del Duca. Troverai una tifoseria che in campo perdona molto, specie da quattro anni a questa parte, e un’altra frangia di tifosi da tastiera che nel calduccio delle loro camerette scrivono di tutto, anche cose orribili e vergognose. Inutile che ti dica che non devi considerare una sillaba di quello che viene scritto lì. Se ti impegnerai la tifoseria te lo riconoscerà, se segnerai diventerai addirittura un beniamino, Ganz-padre all’Ancona oppure no (ci siamo affezionati anche a Peccarisi – uomo encomiabile – che giocava nello spareggio di Perugia, vuoi che non amiamo te?). Buon lavoro, segui Serse Cosmi che… ci riporta in seria A. E’ una delle poche certezze che ho».
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